T-Red a Pescara, scontro in Comune. PD: “Tradita la promessa elettorale”. Seccia replica: “Nessuna bugia”

21 Ottobre 2025
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telecamera t-red

A Pescara scoppia la polemica sui T-Red: il Partito Democratico accusa la Giunta Masci di aver tradito la promessa elettorale di spegnere i semafori intelligenti, mentre l’amministrazione replica difendendo la scelta di mantenere i 15 impianti in funzione per motivi di sicurezza stradale. Il caso sarà discusso nel Consiglio comunale del 22 ottobre

PESCARA – Alla vigilia della discussione in Consiglio comunale della variazione di bilancio che include i costi per la nuova gara dei T-Red, a Pescara si accende lo scontro politico tra il Partito Democratico e la giunta guidata dal sindaco Carlo Masci. Al centro delle polemiche, il mantenimento e l’estensione degli impianti di rilevamento delle infrazioni semaforiche, che secondo l’opposizione rappresenterebbero un “tradimento” delle promesse elettorali fatte dal centrodestra.

Dopo l’attenzione posta sull’argomento dai consiglieri della lista civica Domenico Pettinari e Massimiliano Di Pillo, che con numeri alla mano sabato scorso avevano accusato l’amministrazione di “fare cassa” con le telecamere intelligenti, è arrivata questa mattina anche una conferenza dei consiglieri del PD.

Piero Giampietro, Francesco Pagnanelli, Michela Di Stefano e Marco Presutti, davanti al T-Red all’incrocio di Piazza Italia, hanno denunciato quella che definiscono una vera e propria retromarcia da parte della maggioranza: «Tradita la promessa elettorale del sindaco Masci e dei partiti di centrodestra sui T-Red: a poche settimane dal voto avevano annunciato il loro spegnimento, oggi arriva una nuova gara per altri tre anni», hanno affermato, sottolineando come i semafori passeranno da 12 a 15 e come ciò sia scritto nella stessa variazione di bilancio in votazione domani.

«Con un costo di 540 mila euro nei tre anni, la giunta Masci continuerà a utilizzare dispositivi installati solo con l’obiettivo di fare cassa per il Comune, con entrate intorno ai 10 milioni di euro l’anno», hanno aggiunto i consiglieri, accusando l’amministrazione di non aver mai motivato questa scelta in modo trasparente e di aver scelto gli incroci più redditizi. Quindi, secondo quanto affermano i democratici, nessuno degli incroci dotati di T-Red è tra quelli elencati dal Comune come i più pericolosi nel Piano urbano per la mobilità sostenibile. In tutto ciò , continuano, sono ancora sprovvisti dei dispositivi countdown, i contasecondi che potrebbero davvero prevenire le infrazioni.

Ma la replica della Giunta non si è fatta attendere. L’assessore al Bilancio Eugenio Seccia ha smentito categoricamente le accuse del PD, bollandole come “disinformazione”. «Gli impianti Velocar installati e in funzione a Pescara sono 15, e non 12, come da contratto stipulato nel 2022. E la gara da effettuare prevede il mantenimento dei dispositivi in questione. Chi dice il contrario dai banchi della minoranza, dice il falso, non è ben informato e, di conseguenza, cerca di disinformare i cittadini, tirando fuori un manifesto che ha il sapore solo della propaganda politica», ha dichiarato Seccia.

L’assessore ha anche ricostruito l’iter della gara precedente, spiegando che «all’esito della gara degli anni scorsi, promossa per 12 dispositivi, si è arrivati a 15 grazie all’offerta migliorativa della ditta aggiudicataria. Oggi in città sono attivi 15 impianti, e la nuova gara parte da questo numero. Non c’è stata nessuna bugia, nessuna marcia indietro, nessuna promessa elettorale non mantenuta».

Per Seccia, i T-Red non sono strumenti per fare cassa ma “misure predittive e dissuasive” che hanno già portato risultati concreti: «Negli anni antecedenti al Velocar (2016-2021), gli incidenti nei punti monitorati erano 49 con 40 feriti. Dal 2022 ai primi mesi del 2025 sono scesi a 13 con solo 6 feriti. All’incrocio più pericoloso, tra via Stradonetto e via Tiburtina, si è passati da 15 incidenti a zero».

Infine, l’assessore ha ribadito che «i Velocar non sono subordinati ai dati sull’incidentalità pregressa, ma servono per educare al rispetto del Codice della strada».

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