L’azienda comunica ai dipendenti che i giorni di Cassa integrazione non autorizzati dall’Inps saranno coperti con ferie, festività e permessi non goduti. I sindacati: “Scelta illegittima”
L’AQUILA – Ferie obbligate al posto della Cassa integrazione. È l’ultima mossa della Mival Connect, società svizzera proprietaria della Aura Materials dell’Aquila, che ha comunicato ai dipendenti la sostituzione dei giorni di Cigo non autorizzata dall’Inps con ferie, festività e permessi non goduti, anche se non maturati.
Una decisione che ha scatenato la protesta delle sigle sindacali Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil e della Rsu aziendale, tornate ieri mattina davanti ai cancelli dello stabilimento con un nuovo sit-in.
“Forse in Svizzera è previsto, ma in Italia no”, hanno dichiarato i rappresentanti dei lavoratori, definendo la scelta dell’azienda “illegittima e contraria al Contratto collettivo nazionale del settore metalmeccanico”.
Le organizzazioni sindacali hanno inviato una pec di segnalazione all’Ispettorato Territoriale del Lavoro, mettendo in copia Comune, Prefettura e Inps, per chiedere l’intervento degli organi di vigilanza competenti.
Durante il presidio dei lavoratori che si è svolto nella mattinata di ieri davanti ai cancelli della fabbrica, era presente anche il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, che ha contattato direttamente l’Inps per avere conferma della mancata approvazione della Cassa integrazione ordinaria.
Il primo cittadino ha inoltre tentato, senza esito, di raggiungere l’amministratore unico di Aura per un chiarimento sulla situazione aziendale.
Nel pomeriggio di ieri, su richiesta dei sindacati, il prefetto dell’Aquila ha convocato un tavolo urgente con la partecipazione di Questura, Guardia di Finanza, Carabinieri e Inps.
L’obiettivo: fare il punto sulla situazione occupazionale e formalizzare la presenza dei lavoratori davanti allo stabilimento in vista del rientro.
Al tavolo sono emerse tutte le criticità che da mesi paralizzano l’attività dello stabilimento: la mancanza di stipendi, le incertezze sull’acquisizione di Aura da parte della Mival Connect, l’assenza di interlocuzione con l’amministratore unico e i timori per la continuità produttiva.
A creare ulteriore tensione, una comunicazione inviata il 15 ottobre dall’azienda, nella quale si parla genericamente di “trattative con partner strategici” per superare la crisi e salvaguardare l’occupazione.
“Ci chiediamo – hanno scritto i sindacati – perché queste informazioni non siano state fornite nelle sedi istituzionali, dove da mesi chiediamo risposte concrete e piani verificabili”.