Vasto, orrore in famiglia: a processo un 43enne per abusi sui figli

16 Ottobre 2025
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Li rinchiudeva al buio e li derideva. Poi, botte con le cinghie. Accuse gravissime, la richiesta di risarcimento supera gli 800.000 euro

VASTO – Si aprirà il prossimo 16 dicembre il processo a carico di un uomo di 43 anni, rinviato a giudizio dal Gup del Tribunale di Vasto Fabrizio Pasquale, con l’accusa di abusi, corruzione di minorenne e maltrattamenti in famiglia aggravati nei confronti dei suoi quattro figli.

La drammatica vicenda, che risale a poco più di due anni fa, coinvolge i minori che oggi hanno rispettivamente 11, 13 e 16 anni, con la più piccola che sta per compiere i 5 anni. Secondo la ricostruzione accusatoria, il 43enne avrebbe agito con una violenza inaudita, fisica e psicologica, oltre agli abusi. L’uomo è accusato di aver costretto i figli a eseguire i suoi ordini, umiliandoli e offendendone la dignità, causando in loro una “grave sofferenza morale, fisica e psichica”.

Le indagini hanno fatto emergere una sistematica condotta di maltrattamenti: i bambini sarebbero stati picchiati ripetutamente con schiaffi, cinture e scarpe di cuoio, e chiusi per lunghi periodi in stanze al buio. Un episodio particolarmente emblematico e crudele, ricostruito dall’accusa, vede l’uomo lanciare contro i figli pezzi di carbone, deridendoli e dicendo loro che si trattava dei “doni della Befana”. A ciò si aggiungono le violenze economiche accertate dai magistrati, con il padre che negava il sostegno finanziario anche per le spese quotidiane dei figli.

L’orrore è venuto alla luce grazie all’intervento dei servizi sociali. In seguito al loro collocamento in una comunità protetta, una delle bambine ha trovato il coraggio di raccontare l’indicibile, innescando l’inchiesta condotta dalla Procura che ha poi raccolto le conferme necessarie.

L’imputato è difeso dall’avvocato Domenico Manzi. I quattro minori, attraverso il loro tutore, si sono costituiti parte civile nel procedimento. L’avvocato Manuela D’Arcangelo ha depositato la richiesta di risarcimento dei danni, quantificata in 200.000 euro per ognuna delle vittime, portando il totale richiesto a una cifra che supera gli 800.000 euro. Il processo prenderà il via tra due mesi esatti.

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