Assolto il tecnico comunale Giuseppe Paolini: cade l’ultimo capo d’accusa e viene annullato il sequestro dell’immobile
FRANCAVILLA AL MARE – Si chiude dopo un decennio una controversa vicenda giudiziaria che ha bloccato la riqualificazione di un edificio sul lungomare Alcione a Francavilla. La Corte d’Appello ha assolto il dipendente del settore urbanistica del Comune Giuseppe Paolini e ha revocato la confisca dell’immobile, consentendo al cantiere di ripartire.
Tutto ha inizio nel 2016, quando il Comune di Francavilla rilascia un’autorizzazione per la ristrutturazione di un edificio con cambio di destinazione d’uso da residenziale a ristorante. Poco dopo una variante al titolo edilizio trasforma l’autorizzazione in turistico-ricettiva, aumentandone la volumetria: l’altezza passa da un piano a 14 metri, con un incremento complessivo di circa 1880 metri cubi. L’evidente trasformazione dell’edificio in una palazzina ha scatenato l’esposto dei confinanti, che si è tradotto nelle indagini successive che hanno coinvolto la proprietà, Ruggero Masciangelo, il progettista e due impiegati comunali e condotto nel 2016 al sequestro del cantiere su richiesta della Procura. Le accuse, a vario titolo, spaziavano dall’abuso d’ufficio al falso ideologico.
Nel procedimento di primo grado, che si è chiuso nel 2022, il costruttore, il progettista e il rappresentante della ditta esecutrice dei lavori furono assolti. Nonostante queste assoluzioni, il Tribunale dispose la confisca dell’intero cantiere, che da allora è rimasto bloccato, trasformandosi in un’incompiuta, nel tempo teatro di degrado sulla costa. Il procedimento è rimasto attivo a carico dei dipendenti comunali e mentre uno dei due è uscito di scena dopo l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio, è rimasto sotto accusa Paolini, istruttore tecnico dello Sportello Unico Edilizia (SUE), per falso ideologico .Dopo circa cinque anni dalla sentenza di primo grado, la Corte d’Appello ha assolto Paolini e revocato la confisca dell’immobile.L’assoluzione del dipendente comunale ha fatto cadere l’ultimo ostacolo penale che giustificava la misura sui beni, aprendo la strada alla ripresa immediata dei lavori sulla struttura.
L’Avvocato Marco De Merolis, difensore di Giuseppe Paolini, ha commentato la decisione evidenziando l’enorme lasso di tempo intercorso e il danno creato dal blocco del cantiere. “Accogliamo con viva soddisfazione l’esito del procedimento e la revoca della confisca. Dopo circa dieci anni dal sequestro e a cinque anni dalla confisca, ci troviamo di fronte alla constatazione che l’azione della Procura aveva portato a bloccare ingiustamente un immobile. L’auspicio è che questo caso imponga una riflessione matura sull’applicazione delle misure di sequestro in assenza dell’accertamento di una concreta responsabilità”.