Nuovo ospedale a Teramo, D’Alberto: “Dalla Regione solo confusione e fondi insufficienti”

15 Ottobre 2025
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Preoccupazione del Primo Cittadino: «Dalle parole di Gatti emerge semplice ampliamento del vecchio presidio. “Rischiamo di perdere specialità»

TERAMO – Il futuro del nuovo ospedale di Teramo al centro del dibattito negli ultimi giorni, dopo le recenti dichiarazioni del presidente della Commissione Sanità Paolo Gatti. A esprimere preoccupazione è il sindaco  Gianguido D’Alberto: «Le parole di Gatti confermano l’assenza di chiarezza e di risorse reali: ad oggi la Regione dispone solo di 81 milioni di euro, e anche ipotizzando nuovi canali di finanziamento, si arriverebbe appena al 40% della somma necessaria».

Per il primo cittadino, si va dunque «verso un semplice ampliamento dell’attuale ospedale, non verso una nuova struttura». «Procedere per lotti può avere senso – aggiunge – ma non senza la certezza della copertura integrale. Il rischio è di realizzare solo una parte dell’opera, tra incertezze sui fondi e sui tempi. Chiedo a Gatti di impegnarsi, insieme alla sua maggioranza, per reperire risorse concrete invece di intervenire su opere già finanziate e in corso».

D’Alberto lega inoltre la questione del nuovo ospedale a quella, ancora aperta, dell’individuazione dei DEA di secondo livello, prevista entro fine anno dal piano di riorganizzazione della rete ospedaliera. «Ancora una volta – sottolinea – si rischia di penalizzare Teramo e la sua sanità, l’unica completamente pubblica in Abruzzo. Vogliamo sapere quali passi concreti la Regione ha fatto per individuare i presidi di secondo livello e quale sia lo stato dello studio di fattibilità dell’Agenzia sanitaria regionale, che avrebbe dovuto definire la riallocazione delle discipline di alta specializzazione. Ad oggi, però, di quello studio non c’è traccia».

«La perdita di alcune specialità – conclude il sindaco – provocherebbe un aumento della mobilità passiva, soprattutto verso Pescara e Ascoli. È una prospettiva che il nostro territorio, già penalizzato, non può permettersi».

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