Preoccupazioni ambientali e nodi autorizzativi al centro dell’audizione in conferenza dei capigruppo. La Regione ribadisce il no, ma LNEnergy sostiene di avere il via libera ministeriale
BOMBA – Il contestato progetto di estrazione di gas in prossimità del Lago di Bomba, nel cuore della provincia di Chieti, torna al centro del dibattito politico. La conferenza dei capigruppo del Consiglio regionale ha ascoltato, su richiesta dei consiglieri Alessio Monaco (AVS) e Pierpaolo Pietrucci (PD), amministratori locali e rappresentanti della società proponente, la LNEnergy, in un confronto denso di tensioni e interrogativi aperti.
L’audizione, convocata dal presidente del Consiglio Lorenzo Sospiri, ha visto la partecipazione del sindaco di Bomba, Raffaele Nasuti, e del presidente dell’Unione Montana dei Comuni del Sangro, Arturo Scopino, che hanno ribadito con forza le preoccupazioni legate all’impatto ambientale del progetto. I timori riguardano soprattutto la sicurezza dell’impianto estrattivo, i possibili danni alla flora e alla fauna del lago e le ricadute su un’area di pregio naturalistico e turistico che rappresenta un patrimonio del territorio sangrino.
Sul piano politico e amministrativo, la Regione Abruzzo ha riaffermato la propria posizione contraria alla realizzazione del giacimento, ma nel corso della seduta è emersa una complessa sovrapposizione di competenze tra i ministeri competenti e il governo regionale, che continua a generare incertezza sull’iter autorizzativo.
Da parte sua, la società LNEnergy, rappresentata dall’ingegnere Francesco Di Luca, ha lasciato intendere di essere in possesso dell’autorizzazione ministeriale necessaria per procedere, accendendo ulteriormente il dibattito tra le forze politiche e gli amministratori presenti.
All’incontro ha partecipato anche il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Nicola Campitelli, delegato alle materie di urbanistica, territorio, demanio marittimo, energia e paesaggio, che ha seguito da vicino l’esposizione dei vari interlocutori.