Bando piccoli Comuni, il Pd denuncia: “Una farsa per favorire le amministrazioni vicine al centrodestra”

8 Ottobre 2025
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I consiglieri regionali del Partito democratico durante una seduta del Consiglio regionale d’Abruzzo. In primo piano, il capogruppo Silvio Paolucci.

Il gruppo dem in Consiglio regionale accusa la Giunta Marsilio di opacità e favoritismi nel bando da 8,2 milioni di euro per la manutenzione di strade e infrastrutture. D’Alfonso: “Azzerare tutto e ripartire da zero”

L’AQUILA – È bufera politica sul bando regionale da 8,2 milioni di euro rivolto ai Comuni sotto i 30 mila abitanti, destinato a finanziare interventi di manutenzione straordinaria su strade, ponti, aree a rischio frana e impianti, con progetti fino a un massimo di 500 mila euro.

Il provvedimento, pubblicato il 6 ottobre e con scadenza fissata al 16 ottobre, prevede che le domande siano finanziate in base all’ordine cronologico di arrivo al protocollo regionale. Un criterio che, secondo i Consiglieri regionali del Pd, favorirebbe pochi enti “avvisati per tempo” e comprometterebbe il principio di equità.

Anche il deputato dem Luciano D’Alfonso parla di “una corsa a ostacoli pilotata” e chiede di azzerare e ripubblicare l’avviso con criteri trasparenti e oggettivi.

“Quello pubblicato dalla Regione Abruzzo non è un bando, è una presa in giro dei piccoli Comuni e delle comunità che rappresentano – denunciano i consiglieri Silvio Paolucci, Dino Pepe, Antonio Blasioli, Antonio Di Marco, Sandro Mariani e Pierpaolo Pietrucci –. È un atto amministrativo viziato, iniquo e costruito per favorire pochi amici a discapito di tutti gli altri territori. Per questo chiediamo senza esitazioni che la Giunta regionale revochi immediatamente l’avviso e lo ripubblichi da zero, con regole trasparenti e criteri oggettivi”.

Il gruppo consiliare del Pd al completo ritiene “scandaloso” che un bando pensato per sostenere i territori più fragili “si trasformi in una gara a chi clicca più veloce col mouse”.

“Legare l’assegnazione dei fondi all’ordine cronologico di arrivo delle domande è un insulto al buon senso e al principio di parità – proseguono –: significa premiare chi è stato ‘avvisato’ in tempo e tagliare fuori decine di Comuni che non hanno strutture tecniche in grado di protocollare un progetto completo dopo pochi minuti dalla pubblicazione. Il sospetto è che qualcuno sapesse già tutto e si sia fatto trovare pronto prima degli altri”.

I consiglieri sollevano sospetti di favoritismi politici: “Se l’avviso è uscito alle 15 e alle 15.10 alcune amministrazioni avevano già protocollato progetti dettagliati, vuol dire che qualcosa non torna – aggiungono –. Non ci vengano a raccontare la favola della virtuosità: qui puzza di informazioni privilegiate e favoritismi politici. Questo atteggiamento della Giunta è offensivo e irresponsabile nei confronti dei sindaci delle aree interne, che lavorano ogni giorno con pochissimi mezzi”.

Il Pd regionale annuncia quindi una serie di richieste “immediate e non negoziabili”: revoca del bando, annullamento delle domande già presentate, nuova pubblicazione dell’avviso con criteri di selezione basati sulle priorità reali dei territori e garanzia di trasparenza e parità di accesso alle informazioni per tutti i Comuni.

“Non permetteremo che 8 milioni di euro destinati ai territori più fragili si trasformino nell’ennesimo premio agli amici – concludono –. Siamo pronti a portare questa battaglia in aula e in ogni sede politica e istituzionale”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il deputato Luciano D’Alfonso, che parla di “bando viziato e opaco, costruito per favorire chi sapeva prima degli altri”.

“I bandi della pubblica amministrazione devono rispondere sempre a due criteri: equità di trattamento e trasparenza dell’informazione – spiega –. Pubblicato il bando sul sito della Regione, cominciano però le aree oscure, quelle macchie alle quali va fatta una Tac amministrativa per capire cosa si annida dietro l’opacità”.

D’Alfonso contesta duramente la formula dell’“ordine cronologico di arrivo”, definendola “una corsa a ostacoli pilotata”:

“È mai possibile che, pubblicato l’avviso alle 15, alcune domande siano arrivate già pronte con tanto di progetti allegati dopo pochi minuti? È legittimo dubitare che si tratti di coincidenze. Probabilmente l’eccesso di zelo ha tradito un cerchio magico che valuta e premia l’Abruzzo non in base alle emergenze e alle necessità, ma secondo sorrisi, simpatie e serate tra arrosticini e brodetti”.

Il parlamentare dem invita infine la Regione a “ripartire da zero”:

“Il Governo regionale deve avere il coraggio di azzerare l’avviso e riscriverlo in due ore, valutando non chi preme per primo il tasto del computer, ma le vere urgenze dei territori abruzzesi. Le priorità devono essere dettate dalle emergenze e non da interessi di parte”.

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