Teramo, estrazione complessa di pacemaker infetto: intervento riuscito grazie al lavoro di squadra

2 Ottobre 2025
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All’ospedale Mazzini di tirano eseguito con successo un intervento delicato di rimozione di pacemaker e cateteri. L’equipe multidisciplinare che ha eseguito l'intervento

Operazione ad alto rischio su un paziente di 67 anni: rimosso il dispositivo cardiaco infetto e impiantato un pacemaker wireless. “La multidisciplinarità è la chiave”, sottolinea il dottor Santarelli. Di Giosia: “Un passo avanti per la sanità regionale”

TERAMO – Un intervento delicatissimo, condotto con successo grazie alla sinergia tra reparti e competenze. All’ospedale Mazzini di Teramo è stata eseguita l’estrazione di elettrocateteri infetti da un pacemaker su un paziente di 67 anni della provincia, una procedura ad alto rischio che ha richiesto l’intervento coordinato di elettrofisiologi, cardiochirurghi, anestesisti e tecnici specializzati.

“Si tratta di una tecnica mini-invasiva, che non richiede incisioni sul cuore o sul torace”, spiega il dottor Manuel Conti, tra i protagonisti dell’operazione insieme al collega Paolo Serra, “ma che comporta rischi significativi: i cateteri, impiantati da anni, possono essere saldamente adesi alle pareti del cuore o dei vasi e durante la rimozione possono causarne la rottura. Inoltre, la presenza di un’infezione sistemica rende il paziente clinicamente compromesso e quindi esposto a un rischio ancora maggiore di complicanze. Solo un’organizzazione multidisciplinare e la presenza di una sala operatoria cardiochirurgica garantiscono la possibilità di affrontare in sicurezza eventuali emergenze intraoperatorie”.

L’intervento, condotto nella sala della UOC di Cardiochirurgia, si è concluso con la completa rimozione dei cateteri infetti. Una volta stabilizzato, il paziente è stato sottoposto all’impianto di un pacemaker senza fili di ultima generazione e successivamente dimesso in buone condizioni.

Un risultato che testimonia l’eccellenza raggiunta dall’ospedale teramano, oggi in grado di offrire sul posto cure che in passato costringevano i pazienti abruzzesi a trasferimenti fuori regione. Fondamentale il lavoro integrato dei reparti di Cardiochirurgia (diretta da Filippo Santarelli), Cardioanestesia (Marco Cargoni) e Cardiologia (Franco De Remigis).

“La multidisciplinarità non è uno slogan, ma la realtà quotidiana del nostro lavoro – sottolinea Santarelli – ed è la chiave per affrontare con efficacia le situazioni più complesse. Questo caso dimostra come l’unione delle competenze faccia davvero la differenza per la vita dei pazienti”.

Soddisfazione anche da parte del direttore generale della Asl, Maurizio Di Giosia: “Si tratta di un passo significativo per la sanità regionale. L’impegno e la collaborazione dei professionisti consentono di offrire ai cittadini cure di eccellenza senza la necessità di spostarsi altrove, con un beneficio concreto per pazienti e famiglie”.

Un successo che conferma il ruolo dell’ospedale di Teramo come centro di riferimento per la cardiologia interventistica e la cardiochirurgia in Abruzzo.

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