Dopo la definizione di questa fase cautelare, si attende la pronuncia nel merito. Il presidente della Provincia: «Valuteremo i passi necessari per consentire la riapertura degli impianti»
TERAMO – La battaglia legale per la gestione degli impianti di Prati di Tivo e Prato Selva si arricchisce di un nuovo passaggio. La Corte d’Appello dell’Aquila ha respinto l’istanza cautelare presentata da Marco Finori, ex gestore, che chiedeva la sospensione dell’efficacia della sentenza del Tribunale civile di Teramo. Con quella decisione di primo grado, la gestione era stata affidata a Gran Sasso Teramano (GST). L’effetto immediato è che la sentenza del Tribunale di Teramo torna pienamente valida e la gestione degli impianti resta in capo a GST.
In un primo momento Finori aveva ottenuto un risultato favorevole: un decreto presidenziale della Corte d’Appello aveva infatti disposto la sospensione provvisoria della sentenza. Ma il collegio, riunitosi per valutare la questione, ha poi ribaltato quell’orientamento. “L’istanza non può trovare accoglimento” si legge nell’ordinanza, in cui la richiesta viene definita “inammissibile”. Ciò significa che la domanda non è stata nemmeno esaminata nel merito, essendo stata esclusa per ragioni di natura formale.
Il procedimento, tuttavia, non si ferma qui. L’ordinanza riguarda soltanto la fase cautelare, cioè la richiesta urgente di bloccare la sentenza in attesa del giudizio. L’appello principale di Finori contro la sentenza del Tribunale prosegue ora davanti alla Corte d’Appello, che sarà chiamata a valutare nel merito le contestazioni e a stabilire se confermare o modificare la decisione di primo grado.
«Prendo atto con soddisfazione della decisione della Corte d’Appello che in seduta collegiale non ha confermato il provvedimento rilasciato questa estate dal giudice monocratico – dichiara il presidente della Provincia di Teramo, Camillo D’Angelo – Questa volta nel contraddittorio delle parti si è tornati a confermare la sentenza di primo grado. Al di là degli ineludibili aspetti giuridici di una vicenda che risulta incomprensibile alla maggior parte dei cittadini rimane il fatto che occorrerà attendere il giudizio di merito, il 16 dicembre: una data spartiacque dalla quale, bisogna dirlo con serietà, non si può prescindere prima di assumere una qualsiasi decisione».
«E su questo la Provincia rimane assolutamente ferma e convinta di quanto già detto in occasione della nomina dei nuovi liquidatori: non si tratta di trovare piccoli aggiustamenti, bisogna cambiare completamente registro e approccio a tutta la materia riguardante il turismo della montagna che non è solo Prati di Tivo ma anche Prato Selva. Bisogna liquidare i debitori e GST e trovare una formula di gestione di tipo altamente professionale e imprenditoriale, duratura nel tempo. A noi Enti spetta il compito di costruire la cornice progettuale, il sostegno alla promozione turistica, il rafforzamento istituzionale all’interno del quadro regionale. Ora, nelle more del giudizio di merito, valuteremo con la GST e gli altri soci i passi necessari per consentire la riapertura degli impianti», conclude D’Angelo.