Dopo la diffusione di un documento che ipotizzava un disavanzo tra i 110 e i 120 milioni, l’assessore Verì smentisce le previsioni delle opposizioni giudicandole infondate: “Sono solo proiezioni provvisorie, i bilanci arriveranno nel 2026”
PESCARA – Nuovo scontro sulla sanità abruzzese dopo la diffusione di un documento interno della Regione datato 11 agosto, che ipotizzava un disavanzo di fine anno compreso tra i 110 e i 120 milioni di euro. L’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, ha respinto con forza le accuse dell’opposizione, mettendo in dubbio l’attendibilità delle cifre circolate e parlando di “proiezioni prive di fondamento” e di “ipotesi fantasiose” utilizzate ad arte per creare allarmismo.
“Puntuali, come ogni anno in questo periodo (che dura di solito fino a novembre, alla seduta del tavolo di monitoraggio), le opposizioni a corto di argomenti non trovano di meglio da fare che discettare sui conti della sanità, lanciandosi in ipotesi fantasiose che non hanno alcun riscontro nella realtà per un semplice motivo: il disavanzo non può essere quantificato, perché i bilanci delle Asl saranno approvati solo a primavera 2026 e soprattutto non è stata ancora definita la quota di fondo sanitario nazionale che spetta all’Abruzzo”.
Verì ricorda come in passato si siano registrate analoghe previsioni allarmistiche poi puntualmente smentite dai numeri ufficiali: “Tutto quello che viene diffuso oggi è quindi una semplice ipotesi – spiega in una nota – che lascia il tempo che trova e che cambia di giorno in giorno: vorrei solo ricordare che nel 2022, le minoranze urlarono in Consiglio regionale che avevamo un deficit di oltre 200 milioni di euro. Peccato che, al momento dell’approvazione, quel numero era invece zero”.
Sulle proiezioni di agosto, l’assessora puntualizza: “Di quel tipo di documenti ne circolano a decine, perché parte del normale lavoro di monitoraggio che gli uffici del Dipartimento fanno quotidianamente sulla base dei dati reali di bilancio che periodicamente le Asl caricano sui sistemi telematici. E dirò di più: in questi mesi ne sono circolati altri con numeri anche peggiori. Questo per dire che si tratta di proiezioni, non di numeri reali, che sono ben diversi. Al 31 agosto, ad esempio, valutando i dati reali comunicati dalle Asl, il disavanzo oscilla tra gli 85 e i 98 milioni. Anche questo numero, però, è provvisorio, perché non conoscendo la quota di fondo sanitario e il valore della produzione delle aziende sanitarie (quest’ultimo, infatti, viene valorizzato sempre dopo la fine dell’anno di riferimento), non è possibile avere un quadro certo. Senza conoscere i valori positivi di bilancio non si può calcolare il disavanzo e questo lo sa qualunque studente di ragioneria al primo anno”.
Al centro dello scontro anche l’utilizzo di toni ritenuti inappropriati e di metodi giudicati eccessivamente aggressivi: “Credo che i toni stiano sconfinando un po’ troppo – continua – ed è inaccettabile che si accusi qualcuno di mentire, denigrando la sua persona e il ruolo istituzionale che ricopre. Sono sempre stata trasparente, ho partecipato a tutte le sedute delle Commissioni in cui sono stata convocata (cosa che diversi miei predecessori non hanno mai fatto), sorvolando anche sull’evidente strumentalizzazione di molte audizioni, in cui mi si chiedeva conto di vicende che palesemente non mi riguardavano. L’ho fatto per il grande rispetto delle istituzioni che mi contraddistingue, rispetto che però non sto riscontrando nei miei confronti”.
Infine, la precisazione sulla recente delibera di Giunta e la categorica smentita sul blocco delle assunzioni: “Ho letto – conclude – che avremmo introdotto un blocco delle assunzioni di personale, ma vorrei precisare che non è affatto così. Anzi. È scritto esplicitamente di evitare il blocco del turn over del personale sanitario a garanzia dei Lea (i livelli essenziali di assistenza), procedendo invece a razionalizzare la spesa del personale amministrativo e delle consulenze esterne, così come prescritto dalla legge regionale 9 del 2025”.