Interventi attesi da oltre trent’anni, D’Annuntiis annuncia un ruolo centrale delle due infrastrutture nello sviluppo regionale
PESCARA – La Giunta regionale ha approvato, nella seduta di ieri, il Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali (DOCFAP) e il Documento di Indirizzo alla Progettazione per i porti di Giulianova e Martinsicuro. Un passaggio importante, che apre la strada a interventi attesi da decenni e ora finanziati con le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2021/2027, previste nell’accordo firmato dal presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e dal presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.
«Gli interventi prevedono l’utilizzo di risorse pari a 18 milioni per il porto di Giulianova e 5 milioni per il porto di Martinsicuro» ha sottolineato l’assessore regionale alle Infrastrutture, Umberto D’Annuntiis, definendoli opere fondamentali per lo sviluppo del territorio, fortemente volute dalla Giunta Marsilio dopo oltre trent’anni di assenza di investimenti significativi.
Per Giulianova si parla del completamento del molo nord, della nuova imboccatura portuale interna, dell’ampliamento e banchinamento della diga sud con il relativo prolungamento, fino alla realizzazione di un avamposto. A Martinsicuro gli interventi comprenderanno il prolungamento e l’assestamento della diga nord, la messa in sicurezza della barriera esistente dell’avamporto, la prevenzione degli insabbiamenti con un diverso orientamento dell’imboccatura e un piano dragaggi, oltre alla rimodulazione delle opere di protezione per attenuare l’impatto del moto ondoso. È previsto anche l’incremento dei posti barca e la razionalizzazione dei servizi a banchina per garantire maggiore sicurezza.
«Un grande impegno della Regione – ha aggiunto D’Annuntiis – per il completamento e il miglioramento delle due strutture portuali che il territorio attendeva da troppi anni. Grazie a questi interventi i porti di Giulianova e Martinsicuro assumeranno un ruolo centrale nello scenario regionale. Continueremo a lavorare per lo sviluppo del territorio e per recuperare il terreno perso in passato per logiche territoriali che hanno penalizzato alcune realtà a vantaggio di altre».