Il senatore Luciano D’Alfonso denuncia il collasso della viabilità sull’A14: cantieri infiniti e tempi di percorrenza insostenibili. “Servono pedaggi sospesi e lavori notturni per restituire sicurezza e funzionalità all’infrastruttura”
PESCARA — “Se l’Autostrada A14 non riesce più a svolgere la sua funzione specifica e puntuale vuol dire che il sistema ha semplicemente fallito e che le Istituzioni, nella migliore delle ipotesi, sono assenti, nella peggiore sono complici.” Con queste parole, il senatore Luciano D’Alfonso lancia un duro atto d’accusa contro la gestione della principale arteria autostradale adriatica, diventata ormai simbolo di inefficienza e pericolo.
Nel suo documento-denuncia, D’Alfonso raccoglie le testimonianze di cittadini e pendolari, costretti a percorsi estenuanti per motivi di lavoro, salute e necessità quotidiane. “Negli ultimi giorni sono stato opportunamente subissato dagli appelli di automobilisti che non viaggiano per piacere, ma per studio, per lavoro, per salute”, scrive il senatore, evidenziando come la fine dell’estate abbia coinciso con la riapertura dei cantieri e il ritorno a una viabilità da incubo.
I dati riportati sono eloquenti: da Pineto a Città Sant’Angelo, 19 chilometri, si impiegano fino a 1 ora e 40 minuti, contro i 26 minuti stimati da Google Maps. Per la tratta Pescara–San Benedetto del Tronto, andata e ritorno, un cittadino ha impiegato 4 ore e 45 minuti, quando ne sarebbero bastati 100 minuti. “La vita ci insegna che, seppur consigliabile, non sempre è possibile scegliere il mezzo pubblico”, osserva D’Alfonso, ricordando che per molti utenti l’autostrada è l’unica opzione praticabile.
Ma il problema non è solo la lentezza: è la pericolosità. Il traffico di mezzi pesanti è diventato incompatibile con la sicurezza.
D’Alfonso non si limita alla denuncia. Propone due misure immediate: la sospensione dei pedaggi per chi è costretto a subire disagi cronici e l’intensificazione dei lavori nelle ore notturne. “Chi deve raddoppiare il proprio tempo di guida, rinunciando al tempo di vita personale, ha il diritto a un risarcimento che si traduce nel non dover pagare il pedaggio”, scrive. E aggiunge: “Lavorare di notte, eventualmente anche chiudendo tratti di autostrada, consente di ridurre i tempi di cantiere e di restituire l’autostrada all’uso collettivo in modo più rapido.”
Il senatore riconosce l’impegno del sindaco Borrelli, promotore degli Stati Generali dell’Automotive nella Val di Sangro, ma avverte: “Proprio il sindaco Borrelli non va messo nella contraddizione di una impossibile percorribilità autostradale, nell’incapacità della Regione di garantire il trasporto di beni e materie prime dal punto A al punto B del Paese.”
L’appello finale è chiaro: “La problematica va affrontata con urgenza impellente, convocando chi ha la responsabilità di cantiere, chi vigila sulla sicurezza di chi lavora e di chi viaggia, e chi ha quella qualifica di direzione che gli permette di programmare, cadenzare e dare certezze, fornendo valide alternative di supporto.”