Gli studenti del “Di Poppa-Rozzi” e del “D’Ascanio” premiati al Teatro Comunale di Atri: i loro video saranno diffusi dalle Asl abruzzesi per sensibilizzare sui rischi della dipendenza
ATRI – Un messaggio contro il gioco d’azzardo arriva dagli studenti abruzzesi. L’istituto “Di Poppa-Rozzi” di Teramo e il liceo scientifico “D’Ascanio” di Montesilvano si sono aggiudicati ex aequo il premio del concorso regionale “Perdere tutto non è un bel gioco”, promosso dalla Regione Abruzzo – Dipartimento Sanità Servizio Prevenzione – in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale e rivolto agli studenti delle scuole secondarie di I e II grado della regione.
I ragazzi hanno realizzato due video, che saranno diffusi attraverso i canali istituzionali delle Asl abruzzesi per sensibilizzare sul rischio della dipendenza da gioco d’azzardo. Questi i vincitori: per il “Di Poppa-Rozzi”, con il video “Sii il re del tuo tempo”, Alessia Tribuiani e Federico Di Giuseppe (2A), Daniele Tancredi e Aurora Calabrese (2B), Giulia Saccomandi e Andrea Contrisciani (2C), Mattia Di Berardo e Riccardo Di Michele (2D), Concetta Fasano e Kevin Saccomandi (2E). Per il “D’Ascanio”, con il video “Loop”, Giovanni Cavicchia e Mattia Damiani.
La cerimonia di premiazione, ospitata questa mattina al Teatro Comunale di Atri, è stata organizzata dalla Uoc Dipendenze patologiche della Asl di Teramo, diretta da Michela Moscone. A consegnare i riconoscimenti sono stati il direttore generale della Asl di Teramo, Maurizio Di Giosia, e Giuliano Bocchia, dirigente tecnico dell’Ufficio Scolastico Regionale.
«Permettetemi un invito, una raccomandazione da padre», ha detto Di Giosia rivolgendosi agli studenti presenti in sala. «Giocare è un’attività direi quasi indispensabile per tutti noi, a tutte le età e in modi diversi. Ma se avete la percezione che è diventata una dipendenza, un’ossessione, non esitate a chiedere aiuto. Questo non vale solo per il gioco d’azzardo, ma anche per i videogiochi e l’abuso dei social. Esistono servizi preposti alla diagnosi e alla cura del gioco d’azzardo patologico: i Serd delle Asl e gli sportelli di ascolto ad essi collegati. Può rivolgersi a loro la persona direttamente interessata, ma anche un familiare o un amico. Garantiscono la massima riservatezza e sono gratuiti. All’interno di questi servizi lavorano specialisti che daranno le risposte più appropriate per il disturbo da gioco d’azzardo e per ogni altra tipologia di dipendenza».
La mattinata si è conclusa con lo spettacolo teatrale “Gran Casinò – Storie di chi gioca sulla pelle degli altri”, prodotto da Itineraria Teatro, compagnia che dal 1994 si dedica al teatro civile.