Il consigliere civico di opposizione Domenico Pettinari si difende dalle accuse di diffondere informazioni false sulla vendita delle reti gas: “Noi abbiamo ragione, abbiamo detto tutto il vero”. E sull’esposto in Procura: “Vogliono chiuderci la bocca”
PESCARA – Si accende il dibattito politico sulla possibile vendita delle reti del gas a Pescara. Dopo la conferenza stampa di Pescara Energia e l’annuncio di un esposto in Procura contro le dichiarazioni del gruppo “Pettinari per l’Abruzzo”, arriva la dura replica del consigliere comunale Domenico Pettinari, che rivendica la piena legittimità del suo intervento politico e che a tal proposito ieri ha organizzato un sit-in davanti l’ingresso del Municipio con sostenitori e striscione: “Società del Comune: pronti a denunciare Pettinari. Vogliono chiuderci la bocca”
Pettinari non ha dubbi: «Noi abbiamo ragione, abbiamo detto tutto il vero, forse non ci siamo capiti», afferma sottolineando come ci siano due visioni politiche diverse alla base dello scontro. «Io non parlo con Pescara Energia, parlo con l’amministrazione comunale», precisa, chiarendo come il suo interlocutore politico non sia la partecipata comunale, bensì il governo cittadino.
Il punto centrale della critica riguarda il prezzo stimato per la vendita delle reti, indicato da Pescara Energia in circa 13 milioni di euro. «Non accetto quel prezzo. Non mi interessano valutazioni tecniche. Politicamente noi dobbiamo decidere», dichiara Pettinari, che ricorda come nel 2005 il Comune abbia acquistato le reti per 22 milioni di euro, mutuo ancora in essere. «Le reti non si vendono perché c’è stato un acquisto nel 2005 e abbiamo ancora da pagare un mutuo importante», incalza.
Il consigliere sottolinea inoltre che, con la vendita, si perderebbe anche il canone di concessione che oggi rappresenta un’entrata per il Comune. Anche se fosse solo simbolico, per Pettinari si tratterebbe comunque di un danno economico. Ritiene quindi falsa l’affermazione secondo cui non vi sarebbe alcuna perdita per le finanze pubbliche.
Un altro punto critico è rappresentato dai ritardi nella pubblicazione del bando. A detta di Pettinari, la gara avrebbe dovuto essere indetta già sette anni fa, alla scadenza dell’affidamento originario. Anche se le proroghe ministeriali hanno consentito di posticipare, per lui resta il fatto che si è accumulato un ritardo inaccettabile. La politica, sostiene, avrebbe dovuto agire tempestivamente «mettendo attorno a un tavolo tutti i sindaci della provincia di Pescara e dicendo sette anni fa: facciamo la gara per individuare il nuovo gestore».
A proposito dell’esposto annunciato nei suoi confronti da Pescara Energia, Pettinari non nasconde la preoccupazione per quella che definisce una deriva antidemocratica: «Oggi ci vengono sindacate in maniera davvero antidemocratica delle legittime posizioni politiche», afferma. E aggiunge: «Non si può presentare un esposto dicendo che noi stiamo diffamando qualcuno, quando noi stessi siamo stati lesi nella nostra immagine dall’attività di questi mesi».
In merito agli atti depositati in Procura, presentati dallo stesso Pettinari, il consigliere chiarisce: «Noi abbiamo il diritto, il dovere di presentare esposti. Li presentiamo costantemente per verificare se nelle azioni dell’amministrazione comunale ci siano fatti degni di approfondimento giudiziario».