Sicurezza in spiaggia: soccorsi in 8 minuti per l’85% delle chiamate sul litorale pescarese

17 Settembre 2025
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bilancio spiagge sicure persone attorno a un tavolo in una stanza

È stato reso noto il bilancio del progetto “Spiagge sicure” che ha visto tre ambulanze del 118 posizionate sulla costa per interventi rapidi in spiaggia: 148 soccorsi con il 41% dei pazienti è stato trattato in locosenza affollare il pronto soccorso

PESCARA – È stata un’estate all’insegna della sicurezza e della rapidità di intervento quella appena trascorsa sul litorale pescarese, grazie al potenziamento dei mezzi di soccorso messi in campo dall’ASL di Pescara con le ambulanze della Life Pescara Odv. Dal 1° luglio al 31 agosto, infatti, tre ambulanze dotate di personale infermieristico sono state operative sul territorio, con l’obiettivo di garantire un’assistenza tempestiva e mirata, sulle spiagge, dando il via al progetto “Spiagge sicure-Ambulanze del mare-Estate 2025”, finanziato dal Comune di Pescara e dalla Fondazione Pescarabruzzo, che ha interessato la costa di Pescara, Francavilla al Mare, Montesilvano e Città Sant’Angelo.

A tracciare il bilancio delle attività questa mattina sono stati il sindaco di Pescara Carlo Masci, con l’assessore Massimiliano Pignoli, il direttore generale della Asl di Pescara Vero Michitelli insieme al dottor Aurelio Soldano, direttore medico dell’UOC Emergenza-Urgenza e 118 e al presidente di Life Pescara Gianluca d’Andrea.

Durante il periodo estivo sono stati effettuati 148 interventi di soccorso, di cui quasi 120 lungo la costa cittadina e una trentina nel resto della città. Un dato che testimonia la pressione concentrata soprattutto sul litorale, ma anche la capacità del sistema di intervenire in modo efficace.

Di questi interventi, circa il 9% ha riguardato codici rossi, mentre la restante parte si è distribuita tra codici gialli e verdi. Il dato più significativo riguarda però la gestione sul posto dei pazienti, con un 41% dei casi trattati direttamente senza necessità di trasporto in ospedale. Questo ha permesso di alleggerire il carico sul Pronto Soccorso e sull’intero sistema di emergenza-urgenza.

Un altro punto di forza è stato il tempo medio di arrivo: nell’85% delle chiamate i soccorsi sono arrivati entro 8 minuti, rispettando gli standard di efficienza previsti e confermando la validità del modello organizzativo adottato, basato su una maggiore capillarità dei mezzi sul territorio.

«È la dimostrazione della bontà del modello organizzativo: più mezzi dislocati in modo capillare significa arrivare prima sul soccorso», ha commentato il dottor Soldano.

Il sistema sperimentato in estate, noto come modello “first responder”, ha dimostrato la sua efficacia non solo in spiaggia ma anche nelle zone interne, grazie alla presenza di personale infermieristico in grado di somministrare prime cure tempestive, spesso anche salvavita.

In circa il 9% degli interventi, è stato necessario attivare un’equipe medicalizzata con il cosiddetto sistema “rendezvous”: il mezzo infermieristico inizia le terapie, e solo in caso di necessità clinica arriva successivamente il medico. Questo consente una gestione più razionale delle risorse, riservando l’intervento del medico ai soli casi gravi, come codici rossi o patologie tempo-dipendenti.

Il successo del modello non si esaurirà con l’estate. La ASL di Pescara ha annunciato che a partire dal 1° novembre sarà riorganizzata l’intera rete provinciale del 118, con 11 mezzi di soccorso in più distribuiti su tutto il territorio provinciale. Il sistema “first responder” diventerà così parte integrante della rete aziendale, puntando a una risposta più efficiente e specializzata in ogni angolo della provincia.

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