Pescara Energia denuncia: “Falsità sulla vendita delle reti gas”. Esposto in Procura contro le accuse

17 Settembre 2025
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Pescara Energia denuncia: "Falsità sulla vendita delle reti gas". Esposto in Procura contro le accuse

Questa mattina in Comune Giuliano Diodati, presiedete di Pescara Energia, ha chiarito la situazione relativa all’eventuale vendita delle reti gas: tra gli argomenti trattati, la svalutazione di 8 milioni di euro, un presunto danno economico al Comune e il ruolo della partecipata dopo l’alienazione

PESCARA – La partecipata comunale Pescara Energia ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica in risposta alle accuse mosse dal gruppo consiliare “Pettinari per l’Abruzzo” riguardo alla gestione e all’eventuale vendita delle reti gas cittadine. A comunicarlo è stato il presidente della società, Giuliano Diodati, nel corso di una conferenza stampa convocata insieme al sindaco di Pescara Carlo Masci, il presidente del Consiglio comunale Gianni Santilli e il direttore tecnico di Pescara Energia, Giovanni Caruso.

L’esposto, ha spiegato Diodati, è stato ritenuto necessario per tutelare la società da quelle che ha definito “dichiarazioni false e gravemente lesive”, in particolare sull’ipotizzata “svalutazione patrimoniale” di 8 milioni di euro: «Quella che viene presentata come una svalutazione – ha dichiarato – è in realtà una rettifica tecnica di un dato contabile iscritto erroneamente nel 2008. Si tratta di un’operazione ordinaria di bilancio, non certo di un danno patrimoniale».

Per quanto riguarda la valutazione economica delle reti gas, Diodati ha precisato che il valore stimato da ARERA al 2021 è di 15 milioni e 500 mila euro, ma la cifra potrebbe scendere a circa 13 milioni nel momento in cui sarà pubblicato il bando per la gara, prevista entro la fine dell’anno, in vista dell’affidamento nel 2026.

Nel mirino della denuncia ci sarebbero anche le affermazioni riguardanti il presunto danno economico che subirebbe il Comune in caso di vendita delle reti: «Si è detto che l’alienazione comporterebbe la perdita di un canone da 2,5 milioni di euro – ha aggiunto Diodati – ma questa cifra non è più attuale, poiché legata a un contratto di gestione scaduto. Il nuovo sistema di remunerazione previsto dalla normativa porterebbe, in caso di mantenimento della proprietà, a un canone medio di circa 470 mila euro annui».

Anche in fase di alienazione, comunque, Pescara Energia non sparirebbe, ma il suo ruolo si tramuterebbe semplicemente in quello di controllore del nuovo gestore delle reti gas. A chiudere la conferenza, il sindaco di Pescara Carlo Masci ha precisato che la decisione finale sulla vendita spetterà al Consiglio comunale, al quale è stata già trasmessa la documentazione tecnica: «Abbiamo garantito trasparenza e rispetto della legge. Ora spetta al Consiglio valutare se procedere con la gara e con l’eventuale alienazione delle reti».

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