La città si trasforma in un laboratorio a cielo aperto: esperimenti, giochi e conferenze in centro storico. L’INFN propone “Il viaggio nell’invisibile” e un percorso dedicato ai meteoriti
L’AQUILA – Torna in città l’appuntamento con la Notte dei ricercatori, iniziativa promossa dalla Commissione europea e capace di coinvolgere migliaia di istituzioni scientifiche in tutto il continente. Il centro storico dell’Aquila ospiterà dal 21 al 27 settembre il doppio cartellone di “Sharper – La Notte Europea dei Ricercatori” e “Univaq Street Science”.
Questa mattina la presentazione nella sede municipale di palazzo Margherita, alla presenza del sindaco Pierluigi Biondi, del direttore dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso, Ezio Previtali, della responsabile di Sharper L’Aquila, Roberta Antolini, dei rettori dell’Università dell’Aquila, l’uscente Edoardo Alesse e il neoeletto Fabio Graziosi, e del coordinatore di Street Science e direttore del dipartimento di Scienze fisiche e chimiche, Luca Lozzi.
Il programma di Sharper, organizzato dai Laboratori del Gran Sasso dell’INFN con il patrocinio e il contributo del Comune, prevede la collaborazione di numerose realtà del territorio: MAXXI L’Aquila, INGV, Dompé, Leonardo, l’Associazione per l’Insegnamento della Fisica (AIF) e l’Associazione Scienza Gran Sasso. In piazza Duomo l’INFN proporrà “Il viaggio nell’invisibile”, per raccontare la vita quotidiana della ricerca sotterranea, e un laboratorio dedicato ai meteoriti. Spazio anche alla chimica, con i ricercatori impegnati nelle analisi di tracce e ultra-tracce per la verifica della purezza dei materiali. Non mancheranno attività dedicate a bambini e scuole, dai laboratori “Piccoli scienziati” alla passeggiata virtuale nella fisica di frontiera alla libreria Colacchi.
“Sharper è ormai alla sua 12esima edizione – ha detto Previtali – Abbiamo fatto tante cose importanti in questi anni. Io credo che sia fondamentale continuare a comunicare con le persone, perché io credo che la scienza sia qualcosa che va divulgata, non può restare nelle sale accademiche o nei laboratori o all’interno di un gruppo ristretto di persone. La società civile vuole essere informata, vuole sapere che cosa succede ed è importante che troviamo un modo per colloquiare in modo semplice, diretto e coinvolgendo tutti in questa manifestazione. Sharper è stato un grande successo in questi anni e sono sicuro che sarà successo anche in questa edizione. Noi lavoriamo in quella direzione”.
Dal 21 settembre prenderà il via anche Street Science, che si aprirà con la “Street Science Running” e proseguirà con i pop up della ricerca al Parco del Castello, conferenze all’Auditorium del Parco, visite guidate al Mammut e una caccia al tesoro tra logica, scienze, medicina, biotecnologie, ingegneria e scienze umane. In calendario anche la Discounivaq in piazza Natali e, il 27 settembre, il torneo “Volley & Science” che vedrà ricercatori di Univaq, Gssi e Lngs sfidarsi nella palestra del centro polifunzionale Canada.
“L’obiettivo è quello di rendere più visibile e divulgare quello che l’università fa, tirare fuori dai nostri laboratori le attività e renderle fruibili dai cittadini – ha spiegato il rettore dell’Università dell’Aquila Fabio Graziosi –. Questo porta poi, anche, alla possibile attrazione dei giovani. Ma soprattutto è importante che l’università sia sempre meglio percepita dalla città e che si conosca quello che fa”.
Il sindaco Pierluigi Biondi ha rimarcato il valore dell’iniziativa nel percorso culturale della città: “La notte europea delle ricercatrici e dei ricercatori è un’occasione preziosa di divulgazione scientifica e partecipazione per tutta la comunità. Per questo, come Amministrazione comunale, continuiamo a sostenere con convinzione un grande evento come Sharper. Formazione e conoscenza sono parte integrante dell’identità della nostra città e costituiscono le basi del percorso che ci ha portato a capitale italiana della Cultura 2026. Siamo convinti che la cultura scientifica debba camminare insieme a quella umanistica, entrambi pilastri di sviluppo: continuare a coltivarla e a diffonderla significa investire sul nostro futuro e rafforzare quel legame tra cultura, ricerca e territorio che rende L’Aquila un punto di riferimento nazionale e internazionale”.