L’amministrazione comunale fa il punto sull’ordinanza anti degrado che ha portato a 128 sanzioni per alcol consumato in strada con la possibilità di prorogare il provvedimento fino al 30 settembre. Sulle “Fat Bike” i sequestri sono arrivati a 47 e 36 biciclette sono state confiscate
PESCARA – Un bilancio che fotografa due tra le principali criticità urbane dell’estate pescarese, ovvero consumo irregolare di alcolici in strada e uso di biciclette elettriche modificate, è stato presentato questa mattina durante una conferenza stampa a Palazzo di Città. Per cominciare, sono 128 le sanzioni elevate dalla Polizia Locale nelle ultime settimane, nell’ambito dell’attuazione dell’ordinanza anti-degrado firmata dal sindaco Carlo Masci.
Delle 128 sanzioni complessive, ben 85 riguardano la violazione del divieto di bere bevande alcoliche in strada tra le 17 e le 6 del mattino. Il provvedimento, pensato per arginare fenomeni di degrado e disturbo della quiete pubblica, è stato applicato in modo capillare in più quartieri della città. Altre 28 sanzioni sono state elevate per il mancato rispetto delle norme sul decoro urbano in luoghi sensibili, mentre 11 verbali hanno riguardato persone sorprese a sedersi o sdraiarsi a terra in modo improprio. Quattro infrazioni sono state contestate per ubriachezza molesta.
«Il numero delle sanzioni è alto perché i controlli sono stati costanti e diffusi – ha commentato il sindaco Carlo Masci –. È una risposta concreta a un fenomeno che danneggia l’immagine della città e genera disagi per residenti e turisti. Vista l’efficacia dell’ordinanza, stiamo valutando una proroga oltre il 30 settembre».
L’altro fronte su cui si è concentrata l’azione della Polizia Locale è quello della mobilità illegale, con particolare attenzione all’uso delle cosiddette Fat Bike e bici elettriche modificate. I controlli effettuati in collaborazione con la Motorizzazione Civile hanno portato al sequestro cautelativo di 47 biciclette a pedalata assistita. Di queste, 36 sono state confiscate perché risultate non conformi alle normative del Codice della Strada, in particolare all’articolo 50 che definisce le caratteristiche tecniche di un velocipede.
«Abbiamo trovato mezzi che superavano i limiti di velocità consentiti o che erano stati modificati in modo da funzionare come ciclomotori – ha spiegato l’assessore alla Sicurezza Adelchi Sulpizio –. Abbiamo operato con la Motorizzazione e da oggi tutti devono sapere che a Pescara chi utilizza questi mezzi che violano la normativa del Cds, vedranno una risposta puntuale della Polizia Locale. È un tema molto sentito dai cittadini, che spesso ci segnalano bici che sfrecciano oltre il limite dei 25 km/h di velocità».
Dopo il sequestro, ha spiegato il comandante della Polizia Locale Danilo Palestini, la bicicletta viene visionata dai funzionari della Motorizzazione, che «procedono alla verifica per capire, attraverso il controllo della velocità massima raggiunta dal mezzo misurata con idoneno strumento, se il velocipede ha le caratteristiche prescritte, per la categoria, dal Codice della strada». Nel caso in cui la bici non rispetti gli standard si procede ad una confisca permanente, poiché i mezzi non verranno più restituiti. Inoltre viene applicata una sanzione in quanto il mezzo, più simile a un ciclomotore che a un velocipede, non è dotato di assicurazione. Sulla proprietà dei mezzi sequestrati, aggiunge Palestini, si sta procedendo al controllo «della disponibilità, da parte dei detentori identificati al momento del controllo su strada, per meglio tracciare la provenienza del bene».