La Mobile di Chieti recupera reperti archeologici: monete e fibule dal I secolo a.C. al Medioevo

4 Settembre 2025
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Un uomo denunciato per detenzione illecita e ricerche clandestine: tra i beni sequestrati anche strumenti usati per lo scavo

CHIETI – La Squadra Mobile di Chieti ha portato a termine un’operazione che ha permesso di recuperare un significativo nucleo di beni di interesse storico e archeologico. Gli agenti, coordinati dalla Procura della Repubblica di Chieti, hanno sequestrato a un uomo residente in provincia numerosi reperti, tra cui monete antiche, fibule e ditali, databili in un arco temporale che va dal I secolo a.C. fino al Medioevo.

Il materiale, sottoposto a verifica da parte della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara, è stato riconosciuto come di natura archeologica e numismatica, appartenente a diverse epoche: dall’età tardo-ellenistica al periodo romano, fino all’età medievale.

L’indagine si è sviluppata anche a seguito del rinvenimento di strumentazioni specifiche per la ricerca sotterranea, anch’esse sequestrate, che hanno configurato ulteriori ipotesi di reato. In particolare, la normativa vigente attribuisce allo Stato la proprietà dei beni archeologici rinvenuti nel sottosuolo o nei fondali marini, consentendone la detenzione solo in presenza di regolari titoli di acquisto o di eredità. Inoltre, la legge vieta ricerche archeologiche senza concessione.

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