Sanità, Gimbe: “L’Abruzzo tra le otto Regioni inadempienti sui Livelli essenziali di assistenza”

3 Settembre 2025
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Reparto ospedaliero in Abruzzo: secondo Gimbe i dati Lea 2023 segnalano progressi in ambito ospedaliero, ma gravi carenze in prevenzione e assistenza territoriale

Secondo la Fondazione Gimbe l’Abruzzo nel 2023 non ha raggiunto i Livelli essenziali di assistenza (Lea) in prevenzione e assistenza distrettuale. Criticità nei vaccini e nel 118, mentre migliora l’area ospedaliera. Duro affondo del Pd: “Serve un piano Marshall per la sanità regionale”

L’AQUILA – L’Abruzzo figura tra le otto regioni italiane che non garantiscono ai loro cittadini i Livelli essenziali di assistenza (Lea). A rilevarlo la Fondazione Gimbe, che ha analizzato i dati della Relazione 2023 ‘Monitoraggio dei Lea attraverso il Nuovo Sistema di Garanzia’ pubblicata lo scorso 6 agosto dal ministero della Salute.

Solo 13 regioni italiane raggiungono gli standard: Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Provincia autonoma di Trento, Piemonte, Puglia, Sardegna, Toscana, Umbria e Veneto. L’Abruzzo resta escluso e continua a risultare inadempiente in due settori fondamentali: prevenzione e assistenza distrettuale.

Dal report emerge un quadro contrastante: l’area della prevenzione mostra un lieve miglioramento, passando da 49 a 54 punti, ma resta comunque insufficiente: pesano soprattutto i punteggi pari a zero legati alle coperture vaccinali infantili, sia per il ciclo base sia per il vaccino combinato Mpr (morbillo, parotite, rosolia). Va peggio sul fronte dell’assistenza distrettuale, che registra un crollo da 62 a 45 punti, penalizzata dalle criticità del sistema di emergenza-urgenza – con i mezzi del 118 che in Abruzzo arrivano in media dopo 25 minuti – e dall’alto tasso di ospedalizzazione pediatrica per asma e gastroenterite. Più confortanti, invece, i dati dell’area ospedaliera, che continuano a crescere fino a raggiungere quota 83 punti.

“Il monitoraggio Lea 2023 – spiega il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta – certifica ancora una volta che la tutela della salute dipende in larga misura dalla Regione di residenza e che la frattura tra Nord e Sud non accenna a ridursi. Il sistema di garanzia si rivela più uno strumento politico che una fotografia reale della qualità dell’assistenza”.

Durissimo il commento del Partito democratico. “I dati Gimbe confermano ciò che denunciamo da mesi: la sanità abruzzese peggiora ancora e rimane sotto gli standard minimi – affermano Daniele Marinelli, segretario regionale del Pd, e Silvio Paolucci, capogruppo in Consiglio regionale –. Dopo sette anni di governo Marsilio siamo davanti a uno stallo che penalizza i cittadini, in particolare quelli delle aree interne e montane”.

Per i dem, servono subito “risorse aggiuntive, un piano di rafforzamento territoriale, investimenti nella prevenzione e nelle cure primarie”. E concludono: “Non basta più la retorica degli spot. È il momento di una svolta vera, di un piano Marshall che restituisca dignità e sicurezza alla sanità abruzzese”.

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