Riccardo Zappone è morto per overdose: gli esami tossicologici portano a escludere taser e aggressione

3 Settembre 2025
1 minuto di lettura
riccardo zappone

Gli esami tossicologici hanno rilevato una quantità imponente di stupefacente nel suo corpo, tanto da escludere che le percosse ricevute dai tre indagati e le 12 scariche di taser usate dalla Polizia, possano aver causato la morte di Zappone

PESCARA – Il decesso di Riccardo Zappone, il 29enne morto lo scorso 3 giugno nella camera di sicurezza della Questura di Pescara, non è stato causato né dall’aggressione né dall’utilizzo del taser da parte della Polizia. A determinare la causa della morte è stata, infatti, un’importante overdose da cocaina, assunta prima dei fatti che avevano portato al suo fermo. A chiarirlo sono stati il medico legale Cristian D’Ovidio di Pescara e il dottor Aldo Salvi di Ancona – incaricato come esperto in medicina d’urgenza –, dopo aver analizzato i risultati degli esami tossicologici e istologici condotti sul corpo di Zappone, che hanno evidenziato una quantità elevata di stupefacente.

Questa nuova ricostruzione degli eventi spiega anche il ricorso da parte degli agenti a 12 scariche di taser per sedare il giovane, che si trovava in uno stato di eccitazione estrema.

La nuova svolta determinerebbe anche la chiusura dell’indagine per omicidio – prima di tipo volontario e successivamente preterintenzionale – in cui erano rimasti coinvolti i tre uomini, che quella mattina avevano aggredito Zappone con calci, pugni e l’uso di un bastone. Le lesioni riportate dal giovane, tra cui un ematoma alla testa, sono state considerate guaribili in almeno 30 giorni e non sarebbero state sufficienti a causare la morte, nemmeno in concorso. Il PM aveva precedentemente chiesto una misura cautelare nei confronti dei tre indagati, richiesta però respinta dal gip, che aveva ritenuto fondamentale l’esito della perizia medico legale per chiarire i fatti.

Altro da

Non perdere