Sanità, in Abruzzo quintuplicate in tre anni le risorse stanziate per l’autismo

2 Settembre 2025
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L’assessore regionale alla Salute Nicoletta Verì, annuncia ulteriori investimenti della Regione per l'autismo

L’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, annuncia un piano di interventi strutturali per i disturbi dello spettro autistico. Dal 2022 al 2024 le risorse stanziate sono passate da 2 a oltre 9,6 milioni di euro, con una previsione di 15 milioni entro il 2026. “Un lavoro lungo e complesso, ma necessario per dare risposte concrete ai pazienti e alle famiglie”

PESCARA – Un investimento senza precedenti, una rete che finalmente prende forma. L’Abruzzo cambia passo sull’autismo, e lo fa con numeri che parlano chiaro: “Dal 2022 al 2024 il budget stanziato per le strutture dedicate ai disturbi dello spettro autistico è passato da poco meno di 2 milioni di euro ad oltre 9 milioni e 650mila euro, con una previsione a fine 2026 di circa 15 milioni 150mila euro. A testimonianza di una costante attenzione da parte del governo regionale”. A dirlo è l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, intervenuta a margine della seduta della Quinta Commissione del Consiglio regionale.

Il piano, avviato nel 2019, ha visto la conclusione dei lavori del Comitato tecnico scientifico lo scorso 31 luglio. “Un lavoro complesso – spiega Verì – che ha definito le linee guida generali, i requisiti autorizzatori e di accreditamento per i diversi setting dei disturbi dello spettro autistico”. Entro fine settembre, il documento sarà trasmesso all’Agenzia Sanitaria Regionale per l’istruttoria e l’approvazione da parte della Giunta.

Quattro gli ambiti principali su cui si è concentrato il Comitato: Residenzialità diffusa: aumento dei posti letto per adulti, con l’obiettivo di favorire il rientro in Abruzzo dei pazienti assistiti fuori regione; Integrazione socio-sanitaria: definizione di un “setting sociale” a compartecipazione, per garantire continuità e appropriatezza dell’assistenza; Abbattimento delle liste d’attesa e nuovo fabbisogno: rafforzamento della rete pubblica ambulatoriale e semiresidenziale, con risorse aggiuntive già assegnate alle Asl per far fronte alle richieste crescenti e alle sentenze di presa in carico; Percorsi di cura per l’utenza non collaborante: prestazioni in sedazione in ambiente ospedaliero, piani di formazione per il personale, e attenzione alle implicazioni legali per tutelare i sanitari.

“È stato un percorso lungo – conclude l’assessore – perché fino al 2019 non esisteva una cornice chiara e omogenea della rete di assistenza regionale per i disturbi dello spettro autistico. Basti pensare che spesso le Asl procedevano autonomamente alle convenzioni con gli erogatori e questo ha portato a situazioni di confusione e a numerosi contenziosi. Era nostro dovere procedere a un riordino generale, nell’interesse di tutti i pazienti coinvolti. Oggi siamo alla fine di questo processo e sono convinta che già nei primi mesi del nuovo anno gli effetti dei provvedimenti adottati saranno visibili”.

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