Capitale italiana dell’Arte contemporanea 2026: “Pescara non ha vinto, ma il cammino fatto è già una conquista”

2 Settembre 2025
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pescara capitale arte contemporanea

All’interno del Festival Dannunziano c’è stato spazio per parlare del percorso fatto da Pescara per presentare la sua candidatura per la Capitale italiana dell’Arte contemporanea 2026, pur non conquistando il titolo, la città a pronta a riprovarci nelle prossime edizioni. Sospiri: “Non abbiamo vinto, ma vinceremo”

PESCARA – La città di Pescara, lo scorso 31 ottobre 2024, non è riuscita a conquistare il titolo di Capitale italiana dell’Arte contemporanea 2026, ma il percorso intrapreso per arrivare fino alla finale è stato una grande vittoria in sé, come sottolineato dal presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri. Durante un incontro all’Aurum, organizzato all’interno del Festival Dannunziano, Sospiri ha condiviso il lavoro fatto dalla città di Pescara, supportata dalla Regione, per partecipare al prestigioso bando.

Alla conferenza erano presenti anche il sindaco Carlo Masci, il vicesindaco con delega alla Cultura Maria Rita Carota, l’assessore regionale alla Cultura Roberto SantangeloPier Luigi Sacco, coordinatore scientifico di L’Aquila 2026 Capitale Italiana della Cultura, e Angelo Cappello, Direttore Generale Creatività Contemporanea.

«La scelta della Regione di sostenere Pescara è una chiara dimostrazione che il lavoro svolto in questi anni è stato positivo e che stiamo andando nella direzione giusta. Non si tratta solo di vincere un titolo, ma di un lungo processo che ha messo in evidenza il grande potenziale culturale dei questa città», ha dichiarato Sospiri, sottolineando l’importanza di un progetto che va oltre il riconoscimento ufficiale.

Il sindaco Carlo Masci ha espresso soddisfazione per il percorso compiuto e per il riconoscimento ricevuto: «La decisione della Regione di investire sul progetto di Pescara come Capitale italiana dell’Arte contemporanea, conferma che stiamo lavorando nel modo giusto. Arrivare in finale è già un risultato straordinario. In passato, la nostra città non partecipava a competizioni di questo tipo, forse per mancanza di coraggio o per non avere le carte in regola. Ora, invece, siamo sulla strada giusta», ha dichiarato Masci con orgoglio.

Il professor Pier Luigi Sacco ha elogiato l’impegno della città, congratulandosi per il fatto che Pescara non si è arresa alla sconfitta e continua a credere nel progetto. «La città ha già dimostrato di avere una visione chiara per il futuro e non si fermerà. Sono convinto che Pescara possa riprovare a candidarsi a Capitale dell’Arte Contemporanea nel 2027», ha affermato Sacco, ribadendo la necessità di perseverare nel percorso di trasformazione culturale.

Infine, Angelo Cappello ha messo in evidenza come il vero successo di Pescara stia nell’essere riuscita a immaginare un futuro diverso per sé stessa. «Pescara ha già vinto, perché ha immaginato un percorso che cambia la sua identità culturale. Questo è uno stimolo importante per tutte le città. Non si tratta solo di vincere un titolo, ma di intraprendere un progetto che segna l’inizio di un cambiamento destinato a durare nel tempo», ha concluso Cappello.

La partecipazione di Pescara al concorso per Capitale italiana dell’Arte contemporanea è, dunque, già un segno di rinnovamento e crescita. La città ha saputo proiettarsi verso il futuro con un progetto culturale ambizioso, che, pur non portando al titolo, ha messo in evidenza il suo enorme potenziale. Con l’entusiasmo e la determinazione dimostrati finora, Pescara si prepara a raccogliere i frutti di questo percorso anche in futuro.

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