La Guardia di Finanza di Padova ha eseguito una confisca patrimoniale nei confronti di quattro imprenditori agricoli condannati per frode ai danni dell’Unione Europea. Le indagini hanno coinvolto sei aziende, tra cui una con sede nella provincia dell’Aquila, che hanno beneficiato indebitamente di contributi europei tra il 2015 e il 2020
L’AQUILA – Un sistema fraudolento, articolato e transregionale, che ha permesso a quattro imprenditori agricoli padovani di incassare indebitamente oltre 4,7 milioni di euro di fondi europei destinati al settore agricolo. Tra le province coinvolte figura anche quella dell’Aquila, dove è stata accertata la gestione fittizia di terreni utilizzati per ottenere i contributi.
La Guardia di Finanza di Padova ha eseguito una confisca di beni per un valore complessivo di 4.762.261 euro, a seguito di una sentenza irrevocabile emessa dal Tribunale di Padova e confermata dalla Corte d’Appello di Venezia e dalla Suprema Corte di Cassazione. Le pene inflitte ai responsabili variano da 1 anno e 8 mesi a 2 anni e 8 mesi di reclusione.
Dalle indagini è emerso che gli imprenditori, titolari di sei aziende distribuite tra Padova, Perugia e L’Aquila, hanno simulato l’ingresso nel settore agricolo di due giovani prestanome, privi dei requisiti previsti dalla Politica Agricola Comune, per accedere fraudolentemente ai finanziamenti del Fondo Europeo Agricolo di Garanzia (Feaga). I terreni, ubicati anche in Abruzzo, sono stati gestiti solo formalmente, mentre i contributi venivano trasferiti agli indagati attraverso un sofisticato intreccio di fusioni societarie e compravendite fittizie.
La confisca ha riguardato partecipazioni societarie, disponibilità finanziarie, polizze assicurative, fabbricati, terreni e un intero complesso aziendale, per un valore stimato di 3,3 milioni di euro. Inoltre, la Procura Regionale della Corte dei Conti del Veneto ha disposto un sequestro conservativo anticipato di beni per ulteriori 3,9 milioni, a tutela del danno erariale.
Gli autori della frode sono stati infine segnalati agli organismi pagatori per il recupero delle risorse indebitamente percepite.