Gas a Bomba, via libera dal Ministero: LNEnergy esulta, ma il Forum H2O denuncia “attacco al clima e al territorio”

26 Agosto 2025
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Via libera dal Ministero per l’impianto di estrazione di gas a Bomba

Il progetto Small Scale LNG Collesanto ottiene il parere favorevole della commissione VIA PNIEC-PNRR. LNEnergy parla di sostenibilità e transizione energetica, ma il Forum H2O accusa il governo di “negazionismo climatico” e annuncia battaglia

BOMBA – Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha dato il via libera al progetto Small Scale LNG Collesanto, promosso da LNEnergy, per la produzione di gas naturale liquefatto su piccola scala nel sito minerario di Bomba, in provincia di Chieti. Un’approvazione che segna un passaggio cruciale per lo sfruttamento del più grande giacimento di gas onshore non in produzione in Italia, ma che solleva forti critiche da parte delle associazioni ambientaliste.

“Esprimiamo grande soddisfazione per la decisione finale assunta dalla commissione VIA PNIEC-PNRR a Roma durante l’assemblea plenaria del 24 luglio 2025”, ha dichiarato l’amministratore delegato di LNEnergy, Mark Frascogna. “Il progetto incorpora i più stringenti requisiti ambientali previsti dalla normativa vigente. Restiamo in fiduciosa attesa del decreto finale di compatibilità ambientale e del rilascio della concessione”.

Secondo LNEnergy, il progetto è perfettamente in linea con gli obiettivi del PNIEC 2030 e rappresenta un modello di sostenibilità: “Si produce combustibile pulito per la mobilità marittima e terrestre e per l’ecosistema adriatico; è green in quanto utilizza solo energia elettrica da fonti rinnovabili”, ha aggiunto Frascogna.

Ma il Forum H2O non ci sta. In una nota durissima, l’associazione parla di “attacco al clima e a un territorio fragile sismicamente e dal punto di vista idrogeologico”. “Negazionismo climatico al governo del paese”, accusa il Forum, che denuncia l’approvazione del progetto come un atto incoerente con la crisi ambientale in corso. “Mentre in Romagna si contano i danni dell’ennesima alluvione, a Roma si approva l’estrazione di idrocarburi ignorando gli appelli della comunità scientifica a lasciare i giacimenti sotto terra”.

Il Forum sottolinea come nelle osservazioni al progetto fosse stato richiesto di calcolare le emissioni clima-alteranti complessive, comprese quelle derivanti dall’uso finale del gas estratto. “L’azienda si è ben guardata dal controdedurre questo aspetto centrale. Vedremo quale piroetta avranno usato i cosiddetti tecnici ministeriali per rispondere oppure se avranno semplicemente sorvolato”.

Anche Francesco Di Luca, responsabile del sito minerario di Collesanto, ha difeso il progetto: “Il pronunciamento del MASE dà ragione di tutto il lavoro del team tecnico-scientifico che ha approcciato a livello multidisciplinare le complessità del sito minerario di Bomba. Le prescrizioni ambientali sono molto rigorose e sfidanti”.

Ma per il Forum H2O resta un punto cruciale: “È surreale che l’estrazione di gas, già bocciata anni fa dalla Commissione V.I.A. per gravissimi rischi idrogeologici e sismici, ora diventi improvvisamente compatibile. Viene da chiedersi cosa sia cambiato, certo non il grado di vulnerabilità del territorio”.

L’associazione annuncia ricorsi “a tutti i livelli” contro una decisione che, a suo dire, ignora la fragilità ambientale dell’area e la necessità di puntare su energie realmente pulite. Il progetto, dunque, si avvia verso una fase operativa, ma il fronte del dissenso promette battaglia.

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