Gli esponenti Di Sabatino e Triozzi accusano la mancata esecuzione di una sentenza del TAR; sullo sfondo un disavanzo da 60mila euro e la richiesta di commissariamento dell’ente
TERAMO – L’Ambito Territoriale di Caccia “Vomano” torna al centro delle cronache con un contenzioso che si fa sempre più acceso sul piano istituzionale e giudiziario. I rappresentanti Humberto Di Sabatino e Francesco Triozzi hanno infatti presentato un esposto contro il presidente Franco Porrini, accusandolo di non aver dato seguito alla sentenza del TAR Abruzzo n. 504/2025. La decisione imponeva la restituzione del distretto di caccia A9 alla squadra “Lotaresco 2006”, guidata da Nico Di Pasquantonio.
Secondo quanto riferito dal Dipartimento Agricoltura della Regione Abruzzo, l’ATC non avrebbe rispettato il provvedimento, bloccando di fatto l’attività venatoria nella zona interessata e causando un potenziale danno erariale. La vicenda, oltre ad aprire un fronte amministrativo, solleva anche possibili profili penali: non a caso, sono già stati chiesti interventi alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica.
La questione è approdata anche in Consiglio Regionale, grazie a un’interpellanza presentata dal consigliere Dino Pepe. Nel frattempo, il presidente Porrini ha replicato sostenendo che la sentenza del TAR non comportasse un obbligo vero e proprio, ma solo un “criterio di preferenza”. Ha inoltre annunciato l’esclusione della squadra “Lotaresco 2006” dalla prossima stagione venatoria, motivandola con il mancato raggiungimento degli obiettivi di abbattimento. Una presa di posizione che ha alimentato ulteriori polemiche, con accuse di “tracotanza istituzionale”.
A rendere il quadro ancora più complesso, secondo i rappresentanti, pesa anche il disavanzo di oltre 60.000 euro registrato nel bilancio 2024 dell’ATC Vomano, che solleva dubbi sulla gestione economica e sulla trasparenza dell’ente. I firmatari dell’esposto chiedono ora il commissariamento immediato dell’Ambito Territoriale di Caccia, per evitare nuovi danni e garantire il pieno rispetto delle regole. Una vicenda che vede coinvolti Regione, Provincia, ANCI e autorità giudiziarie, e che potrebbe presto arrivare davanti alla magistratura penale.