Lucio Matricciani, presidente del Consiglio comunale di Spoltore, invia una lettera alle istituzioni coinvolte per sottolineare le criticità del progetto e chiedere la rivalutazione del progetto di fusione
SPOLTORE – Il presidente del Consiglio comunale di Spoltore, Lucio Matricciani, torna a sollevare forti perplessità sul processo di fusione che porterà alla nascita di Nuova Pescara, definendo il progetto “irrealizzabile”. Attraverso una lettera inviata ai vertici istituzionali regionali e ai sindaci dei comuni coinvolti, Matricciani chiede una revisione urgente dell’intero iter, sottolineando le “troppe criticità” emerse.
Nella missiva, inviata tra gli altri al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e al presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, Matricciani esprime la necessità di un’assunzione di responsabilità «che porti a prendere piena consapevolezza della irrealizzabilità del progetto di fusione, i cui tentativi di attuazione stanno determinando e sempre più determineranno disservizi, criticità per utenti e cittadini, disordine amministrativo e organizzativo, impossibilità di governare i processi».
Il presidente del Consiglio comunale di Spoltore, proprio per questi motivi, invita i destinatari della lettera ad avviare «un processo di revisione e rivalutazione del progetto di fusione che prenda atto delle criticità e delle problematiche emerse».
Un punto centrale della critica di Matricciani riguarda la mancanza di un’adeguata pianificazione. Riferendosi alla legge regionale del 2023, che ha stabilito un rigido cronoprogramma basato sulla progressiva associazione di funzioni e servizi, il presidente del Consiglio comunale lamenta l’assenza di “un complessivo studio di fattibilità” e di una «pianificazione tecnico-economica che abbia individuato eventuali vantaggi e criticità del processo di fusione».
Secondo Matricciani, procedere in questo modo sta portando a una prospettiva «incerta e foriera di ripercussioni negative su tutti i territori coinvolti». La sua richiesta è dunque quella di fermare l’attuale processo e ridefinire gli scenari futuri, per evitare conseguenze negative sui cittadini e sull’organizzazione amministrativa dei tre comuni.