L’assessore regionale alla Salute Nicoletta Verì smentisce con fermezza le notizie circolate sul presunto blocco degli acquisti di farmaci da parte delle Asl. “Affermazioni false e intollerabili: si gioca sulla carne viva dei pazienti”. Chiarimenti anche su CellCept, immunoterapia oncologica e farmaci portati da casa
PESCARA – “Qui si va ben oltre lo scontro politico: si gioca sulla carne viva dei pazienti e questo non è più accettabile”.
Con queste parole, l’assessore regionale alla Salute Nicoletta Verì interviene nel dibattito in corso da giorni, sulla presunta indicazione da parte della Regione Abruzzo alle Asl di non acquistare determinati farmaci. Una voce che, secondo Verì, non solo è priva di fondamento, ma rischia di minare la fiducia nel sistema sanitario regionale.
“La Regione, nei programmi di efficientamento della spesa sanitaria, non ha dato (né mai avrebbe potuto dare) nessuna indicazione alle Asl sul non acquisto di determinati farmaci”, ha dichiarato l’assessore. “Si tratta di affermazioni false e intollerabili”.
Il caso più discusso riguarda il farmaco CellCept, utilizzato dai pazienti trapiantati. Verì chiarisce che la casa farmaceutica produttrice non ha partecipato alla gara regionale per la fornitura, e che la distribuzione avviene regolarmente tramite il principio attivo equivalente generico, il micofenolato. Per i pazienti già in trattamento che presentano intolleranze certificate dal medico, la Regione sta già provvedendo all’acquisto diretto del farmaco originale.
“La normativa vigente, sia nazionale che statale – spiega Verì – incentiva l’utilizzo dei farmaci generici, trattandosi di specialità in commercio da decenni, con brevetto scaduto e con medesima efficacia riconosciuta sia da Ema che da Aifa. In ogni caso, se il paziente ha particolari intolleranze, il medico prescrittore può sempre attestare l’insostituibilità”.
Altro punto critico riguarda la presunta carenza di farmaci per la chemioterapia nella Asl Lanciano-Vasto-Chieti. L’assessore precisa che la continuità delle cure è stata sempre garantita e che non ci sono stati rinvii nella somministrazione. Il caso citato in Consiglio regionale riguarda una terapia immunologica richiesta il 1° agosto e già programmata per la settimana in corso. La Asl ha inoltre aggiornato il contratto con la casa farmaceutica, dopo che il precedente era diventato “incapiente” per l’elevato numero di pazienti, in particolare nel centro di riferimento per il tumore al seno.
Infine, Verì risponde alle segnalazioni secondo cui ai pazienti ricoverati sarebbe stato chiesto di portare da casa i medicinali abituali.
“Vorrei ricordare che quei farmaci vengono erogati sempre dal servizio sanitario regionale e pagati con fondi pubblici, oltre all’opportunità di proseguire una terapia in corso con gli stessi medicinali già in uso. Non vedo dunque cosa ci sia di disdicevole o scandaloso in una simile richiesta, che va nella giusta direzione di evitare sprechi in un settore delicato come quello della salute dove ogni risorsa, anche la più piccola, è preziosa”.
Una replica netta, quella dell’assessore, che punta a ristabilire la verità dei fatti e a difendere l’operato della Regione in un ambito dove, come sottolinea lei stessa, “non si può giocare con la salute delle persone”.