Vigneti distrutti, ortaggi perduti e aziende familiari al collasso: la Confederazione invoca misure urgenti alla Regione e alla Protezione Civile
FOSSACESIA – FOSSACESIA – Il giorno dopo il violento nubifragio che ha colpito Fossacesia e i comuni limitrofi, in provincia di Chieti, il bilancio è pesante. Campi allagati, vigneti e uliveti devastati, frutteti compromessi e colture orticole completamente perdute: l’agricoltura del territorio è in ginocchio. A lanciare l’allarme è la Cia Abruzzo – Confederazione Italiana Agricoltori, che ha rivolto un appello urgente alla Regione e alla Protezione Civile affinché venga dichiarato lo stato di calamità naturale e si attivino strumenti di sostegno immediati per le aziende colpite.
«Parliamo di aziende familiari, che oggi si ritrovano senza raccolto, con strutture da ricostruire e una crisi di liquidità insostenibile – spiega Nicola Sichetti, presidente di Cia Abruzzo – Il rischio concreto è che molte non riescano a rialzarsi». L’organizzazione chiede interventi tempestivi: oltre alla dichiarazione dello stato di calamità, la sospensione di imposte e contributi, moratorie sui mutui, contributi a fondo perduto e l’accesso al Fondo di Solidarietà Nazionale.
Il maltempo ha lasciato il segno anche sulle infrastrutture: alberi abbattuti hanno interrotto la viabilità su numerose strade comunali e provinciali. Restano chiuse la SP217, che collega il centro di Fossacesia alla marina e alla statale 16, e la SP106 Viale di San Giovanni in Venere, dove sono crollati sette alberi storici. Temporaneamente chiuse nella giornata di ieri anche la SP105, SP81, SP112 e la SS16 Adriatica, dove un albero è precipitato su un’auto in sosta.
Nel primo bilancio dell’emergenza, discusso durante la riunione del Centro Coordinamento Soccorsi (CCS) convocato ieri presso la Prefettura di Chieti, si sono confrontati sindaci, Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Forze dell’Ordine e tecnici Anas. L’obiettivo: ripristinare la viabilità, mettere in sicurezza le aree colpite e avviare una mappatura dettagliata dei danni.
Ma è soprattutto il comparto agricolo a lanciare il grido d’allarme: senza misure straordinarie, interi pezzi del tessuto produttivo locale rischiano di scomparire.