Istigazione al suicidio: giudizio immediato per il 18enne accusato della morte di Andrea Prospero

30 Luglio 2025
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Andrea Prospero

Il giovane romano è accusato di aver spinto lo studente di Lanciano a togliersi la vita. Il processo si aprirà l’8 ottobre a Perugia. Coinvolto anche un secondo indagato che avrebbe fornito i farmaci letali

PERUGIA – Sarà processato con rito immediato il diciottenne residente a Roma accusato di istigazione o aiuto al suicidio in relazione alla morte di Andrea Prospero, lo studente universitario originario di Lanciano trovato senza vita lo scorso 29 gennaio in un appartamento a Perugia. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari del tribunale umbro, ritenendo il quadro probatorio già sufficiente per avviare il dibattimento senza passare dall’udienza preliminare.

Il giovane, finito in carcere il 17 marzo, è accusato di aver incitato la vittima a compiere il gesto estremo attraverso una serie di messaggi via Telegram. Le indagini, condotte dalla squadra mobile e dalla polizia postale, hanno portato al sequestro di telefoni, schede SIM e computer. Proprio dall’analisi di questi dispositivi sono emerse conversazioni inquietanti: “Ce la puoi fare, ammazzati”, “manda giù le pasticche con il vino, non sentirai dolore, solo piacere” – alcuni dei messaggi che, secondo gli inquirenti, avrebbero contribuito in modo diretto alla tragedia.

Il processo si aprirà l’8 ottobre presso il tribunale di Perugia.

Nel corso dell’inchiesta, descritta dalle autorità come particolarmente complessa per la mole di dati informatici analizzati, è emerso anche il coinvolgimento di un secondo indagato, residente in Campania. Quest’ultimo è accusato di aver procurato ad Andrea i farmaci oppiacei assunti per togliersi la vita, acquistati attraverso canali illeciti sul web.

Andrea Prospero aveva 19 anni, frequentava il corso di laurea in Informatica all’Università di Perugia. Si era trasferito in Umbria per motivi di studio, lasciando la sua città natale, Lanciano, dove la notizia della sua morte aveva scosso profondamente la comunità.

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