L’assise civica ha approvato la variante urbanistica per il polo universitario a Lenze di Coppito, con potenziamento della viabilità e 400 nuovi posti auto. Via libera anche all’accordo con la Provincia per la riqualificazione dell’area tra Porta Napoli e via XX Settembre
L’AQUILA – Il Consiglio comunale dell’Aquila ha approvato in via definitiva la variante urbanistica che sblocca i lavori per il polo universitario dell’ateneo aquilano nell’area di Lenze di Coppito. L’intervento consentirà la realizzazione di nuove strutture accademiche e, soprattutto, una viabilità più scorrevole tra la strada provinciale, l’ospedale San Salvatore e il polo universitario, con la creazione di 400 nuovi posti auto a servizio dell’ ateneo e del presidio ospedaliero.
“È un’operazione strategica – ha spiegato in aula l’assessore all’Urbanistica, Francesco De Santis – che migliorerà la fruibilità e l’accessibilità di un’area fondamentale per la città, integrando mobilità, servizi e infrastrutture”.
Nel corso della stessa seduta è stato ratificato anche l’accordo di programma con la Provincia dell’Aquila per il progetto di recupero dell’area di Sant’Andrea fuori le mura, uno spazio urbano di grande valore storico situato tra Porta Napoli e via XX Settembre, attualmente in condizioni di degrado. Qui, nel Medioevo, sorgeva l’antico monastero agostiniano di Sant’Andrea, distrutto dal sisma del 1703, di cui oggi restano solo tracce nei documenti d’archivio e nella memoria toponomastica della città.
Il progetto, sostenuto da un finanziamento Cipe di 1,6 milioni di euro, prevede la realizzazione di un parco pubblico attrezzato, circa 40 posti auto, nuove pavimentazioni e spazi verdi, con l’obiettivo di restituire centralità a un’area importante del centro storico, da tempo trascurata.
“Un intervento di alto profilo strategico per il centro storico – ha sottolineato De Santis – che riqualifica un’area oggi sottoutilizzata, restituendola alla città e ai residenti, e che punta anche a ricucire il tessuto urbano in uno dei suoi punti di maggiore valenza storico-identitaria”.