Paolucci (Pd): “Tagli alla cultura e zero reintegri nell’assestamento di bilancio”

27 Luglio 2025
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Così il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale: “Una strategia che produce solo deficit, tasse e propaganda”

PESCARA – Nell’assestamento di bilancio 2025 che approderà nei prossimi giorni nelle Commissioni e successivamente in Consiglio regionale, non c’è alcuna traccia del reintegro dei tagli che hanno colpito duramente istituzioni culturali storiche, agricoltura e altri settori strategici per l’economia abruzzese. A denunciarlo con forza è il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, Silvio Paolucci.

La manovra correttiva, riferita al 2025, ammonta a soli 4 milioni di euro, una cifra appesantita da spese fisse e costi per le utenze, lasciando “davvero poco per agire sui tanti fronti scoperti”, fatta eccezione per risorse destinate alla fauna selvatica e al Consorzio di bonifica. Una boccata d’ossigeno per pochi, a fronte di ulteriori tagli per 17 milioni di euro previsti nel biennio 2026-2027, imposti alla Regione Abruzzo dal Patto di Stabilità voluto dal Governo Meloni.

“Nella proposta di legge sull’assestamento di bilancio che andrà nelle Commissioni e poi in Consiglio nei prossimi giorni, il reintegro dei potenti tagli dovuti al “buco della Sanità” a istituzioni culturali storiche, agricoltura e altri settori vitali dell’economia regionale, non c’è e per il momento non ci sarà”, ha dichiarato Paolucci, puntando il dito contro l’operato dell’esecutivo regionale.

A pagare il prezzo più alto, sottolinea l’esponente dem, sono le realtà culturali, già colpite da pesanti decurtazioni: dal Teatro Marrucino alla Fondazione Michetti, dalla Perdonanza Celestiniana all’Istituto Tostiano, dal Mastrogiurato al Premio Penne, fino alla Film Commission. Anche sul fronte sanitario, lo scenario delineato è preoccupante. “A questi andranno poi aggiunte in sede di bilancio di previsione 2026 le risorse per coprire il deficit del Servizio sanitario regionale relativi al 2025: un’ecatombe finanziaria”, avverte Paolucci.

Non si esclude l’arrivo in Consiglio di un emendamento per cercare di rimediare, ma il fatto che non sia stato incluso nella proposta della Giunta regionale fa pensare a una scelta deliberata, secondo il capogruppo PD: “Cosa accadrà? Ipotizziamo che possa arrivare un emendamento di Consiglio, ma il fatto che questo non sia contenuto nell’assestamento deliberato dalla Giunta ci fa ritenere che non sia stato volutamente fatto valutare dai tecnici – spiega Paolucci – , perché i problemi legati al deficit della sanità e alla necessità di spostarvi almeno 104 milioni di euro, a partire dal 2026, dagli introiti per maggiorazioni fiscali non consentono di chiudere facilmente il bilancio e neanche di riprogrammare e ripristinare i tagli che sono stati effettuati e dunque di avere i pareri tecnici favorevoli.”

L’accusa è chiara: si continua a procedere senza una reale visione strategica, alimentando promesse vuote e incertezze programmatiche. “Il Marrucino non può programmare con le promesse; né il Premio Michetti continuare la sua tradizione con i buoni propositi; né la Perdonanza alimentarsi impegni verbali volati in questi giorni”, continua Paolucci, che bolla la gestione sanitaria regionale degli ultimi anni come un fallimento annunciato, frutto di sette anni di mancata governance.

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