La Guardia di Finanza di Pescara ha attivato nell’aprile 2024 un’inchiesta su reati economico-finanziari, in cui risultano oggi indagati cinque soggetti
PESCARA – Cinque persone sono state indagate dalla Guardia di Finanza di Pescara nell’ambito di una complessa inchiesta su reati economico-finanziari, con accuse che vanno dalla bancarotta fraudolenta all’autoriciclaggio, passando per ricettazione fallimentare e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.
Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, hanno preso avvio nell’aprile 2024 con l’arresto di un imprenditore locale del settore alimentare, noto per la produzione di marmellate a marchio diffuso anche all’estero. In quella fase, furono sequestrati beni per circa 5,5 milioni di euro.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’imprenditore avrebbe svuotato le società indebitate con operazioni simulate, trasferendo beni e attività a imprese formalmente indipendenti ma a lui riconducibili, tra Abruzzo, Molise e Campania. Il controllo sarebbe poi proseguito attraverso una “newco” amministrata dal fratello, anch’essa fallita successivamente.
Le nuove indagini hanno evidenziato ulteriori distrazioni per circa 800mila euro, parte delle quali sarebbero state destinate a due professioniste e parte reimpiegate in una società in Romania, il tutto attraverso fatture false per circa 5,1 milioni di euro. La Procura della Repubblica di Pescara ha ora notificato gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari.