Stellantis, l’allarme della Fiom-Cgil: “Atessa a rischio chiusura, la Regione non può restare a guardare”

2 Luglio 2025
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Il segretario della Fiom-Cgil di Chieti, Alfredo Fegatelli, denuncia il silenzio delle istituzioni dopo le dichiarazioni di Imparato (Stellantis): “Minaccia inaccettabile. Serve un tavolo urgente sull’automotive e l’intervento diretto di Palazzo Chigi”

CHIETI – Il futuro dello stabilimento Stellantis di Atessa torna a tremare. E con esso, quello di migliaia di lavoratori e dell’intera filiera automotive abruzzese. A lanciare l’allarme è la Fiom-Cgil di Chieti, che definisce “gravissime” le parole pronunciate da Jean-Philippe Imparato, responsabile per l’Europa del gruppo automobilistico, secondo cui “entro fine anno, se non cambieranno le condizioni su costi energetici e normative sull’elettrico, Stellantis potrebbe chiudere alcuni stabilimenti italiani, tra cui Atessa”. “Una dichiarazione grave e irresponsabile” – attacca il segretario generale Alfredo Fegatelli – “Lo stabilimento ex Sevel rappresenta circa il 50% della produzione italiana di Stellantis ed è l’unico sito dedicato ai Veicoli Commerciali Leggeri”.

Il sindacato denuncia una situazione già fortemente compromessa: in pochi anni si è passati da oltre 6.000 a meno di 4.900 occupati diretti, e con il nuovo piano di esodo incentivato – che coinvolge oltre 400 lavoratori – si scenderà a circa 4.500. A questi si aggiungono centinaia di precari in somministrazione o staff-leasing, lasciati fuori senza rinnovo contrattuale. “Una progressiva e grave riduzione dell’occupazione – prosegue Fegatelli – che rischia di diventare strutturale. La chiusura dello stabilimento sarebbe un colpo letale all’economia del territorio e dell’intera regione”.

Nel mirino della Fiom anche la Regione Abruzzo, accusata di aver ignorato gli appelli dei sindacati e di aver rinunciato a ogni ruolo attivo nella vertenza. “Ha preferito assecondare l’azienda – afferma Fegatelli – lasciando che il territorio perdesse centralità nelle strategie industriali del gruppo. Solo evocare la chiusura di Atessa è una minaccia inaccettabile!”

La Fiom-Cgil di Chieti chiede quindi la convocazione urgente di un tavolo regionale sull’automotive, con sindacati, aziende della filiera e istituzioni; un intervento immediato della Regione per chiarire le dichiarazioni di Imparato e le reali intenzioni su Atessa; il blocco di ogni ulteriore riduzione occupazionale, a partire dal piano di esodo in corso; il coinvolgimento diretto di Palazzo Chigi, affinché la vertenza Stellantis diventi una priorità nazionale.

Il tempo stringe. E mentre i cancelli dello stabilimento restano chiusi per l’ennesimo fermo produttivo, cresce la preoccupazione tra i lavoratori e le comunità locali. Il rischio, avverte la Fiom, è quello di una desertificazione industriale irreversibile nel cuore del Mezzogiorno produttivo.

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