Dopo le dichiarazioni di Costantini, la maggioranza replica duramente: “Accuse infondate e insinuazioni false. Il sindaco ha vinto con un distacco netto, nessuna discrezionalità o irregolarità nei seggi”
PESCARA – A distanza di pochi giorni dalla sentenza del TAR sull’esito delle ultime elezioni comunali, il clima politico a Pescara resta teso. A seguito delle dichiarazioni del consigliere comunale Carlo Costantini, che ha attaccato frontalmente il sindaco Carlo Masci, con una «crudezza verbale ingiustificata», mettendo in discussione non solo la legittimità della vittoria elettorale e la regolarità delle operazioni di voto ma anche la condotta istituzionale del primo cittadino, la maggioranza ha risposto compatta in una nota. L’amministrazione comunale difende con fermezza la correttezza del voto e respinge ogni accusa al mittente, tramite una nota in risposta alle affermazioni di Costantini, il cui atteggiamento è stato definito da «tuttologo: un po’ giudice amministrativo, un po’ pm, un po’ presidente di seggio, un po’ indovino che predice il futuro».
«Con fare nervoso, comparendo decisamente tirato – si legge nella nota –, Costantini ha violentemente contestato le dichiarazioni del sindaco Masci, che ha semplicemente sottolineato che la sentenza del Tar non ha tenuto in alcuna considerazione il fatto che anche il riconteggio giudiziale ha sancito la sua netta vittoria, dopodiché ha lanciato un messaggio allo stesso Tar, sostenendo che le elezioni andavano annullate in toto, e infine è arrivato a formulare una previsione su ciò che accadrà nelle prossime settimane, affermando che le sezioni dove si ripeterà il voto per le amministrative saranno più di 27, in caso di ricorso al Consiglio di Stato».
La maggioranza fa notare che esistono dei dati «incontrovertibili» ovvero i 10mila voti di distacco tra Masci e Costantini, che non possono essere negati. «Dopo un anno da quella sconfitta chiarissima – continuano –, Costantini ha ribadito ancora una volta di non aver compreso l’esito delle elezioni comunali, che è stato lampante comunque lo si guardi: Masci ha superato nettamente gli altri candidati a sindaco. Il dato è talmente certo che, anche volendo prendere in considerazione solo le 143 sezioni che il Tar ha ritenuto valide, Masci ha raggiunto il 51,04% dei consensi, staccando di oltre mille voti gli altri tre canditati messi insieme e di quasi 9.000 voti Costantini. Una vittoria senza se e senza ma, ottenuta con distacchi abissali, anche se ora Costantini prova ad avvelenare i pozzi, inventandosi brogli, parlando di spese legali a carico della collettività e di presidenti di sezione scelti dal sindaco».
La maggioranza respinge quindi con fermezza le accuse lanciate dal consigliere di opposizione, definendole «temi privi di fondamento, interpretati in maniera fuorviante per alimentare sospetti di comportamenti illeciti». In particolare, viene smentita con decisione ogni ipotesi di irregolarità nella nomina dei legali coinvolti nel contenzioso elettorale: il Comune ha infatti nominato i propri difensori, come previsto dalla legge, mentre sindaco e consiglieri hanno provveduto autonomamente con spese a proprio carico.
Sotto accusa anche le insinuazioni di Costantini sulla presunta discrezionalità del sindaco Masci nella scelta dei presidenti di seggio. La replica è netta: «Un’accusa gravemente infamante e menzognera, totalmente falsa». La maggioranza ricorda che, per legge, in caso di assenza dei presidenti, il sindaco – in qualità di ufficiale di governo – è obbligato a sostituirli scegliendo da un elenco vincolato, redatto secondo criteri oggettivi e trasparenti.
Secondo la nota, il tentativo dell’opposizione di mettere in dubbio la correttezza delle operazioni di voto è l’ennesima strategia per «avvelenare i pozzi», ignorando l’esito chiaro delle urne. «Masci ha vinto, anzi stravinto le elezioni», si legge nel comunicato, che sottolinea come nemmeno la sentenza del TAR, che sarà appellata, abbia potuto smentire la «grande vittoria di popolo» ottenuta nel 2024.
La maggioranza conclude ribadendo di non temere le polemiche: «Non abbiamo temuto i nostri avversari politici un anno fa e non li temiamo oggi, forti del consenso crescente dei nostri concittadini».