La Procura di Sulmona ha chiuso le indagini su un pestaggio avvenuto lo scorso gennaio: un 40enne tunisino fu accerchiato e picchiato mentre aiutava a spingere un’auto in panne. Sei giovani tifosi della Pro Vasto sono accusati di lesioni personali aggravate, minacce, imbrattamento e accensioni pericolose. Un poliziotto fuori servizio bloccò l’aggressione
SULMONA – Avrebbero insultato, accerchiato e picchiato un uomo solo perché straniero. Sei tifosi della Pro Vasto sono stati denunciati dalla Procura della Repubblica di Sulmona per un’aggressione a sfondo razzista avvenuta il 5 gennaio scorso nei pressi del casello autostradale di Pratola Peligna. Ieri il sostituto procuratore Edoardo Mariotti ha emesso gli avvisi di garanzia al termine delle indagini preliminari, formalizzando le accuse nei confronti dei giovani: lesioni personali aggravate dai futili motivi, minacce, imbrattamento e accensioni pericolose.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la vittima – un cittadino tunisino – stava cercando di spingere un’auto in panne lungo la carreggiata, quando è stato raggiunto da quattro pulmini da cui sono scesi i sei tifosi, incappucciati e con indosso sciarpe da stadio. Dopo averlo insultato con frasi a sfondo razzista, lo avrebbero circondato e colpito ripetutamente con calci e pugni.
A porre fine all’aggressione è stato l’intervento provvidenziale di un agente di polizia fuori servizio, che si trovava casualmente nelle vicinanze e che, nel tentativo di bloccare il branco, è rimasto lievemente ferito. Il tunisino è stato soccorso e trasportato in ospedale, dove i medici hanno riscontrato lesioni guaribili in sette giorni.
L’episodio, già all’epoca, aveva destato sdegno in città, e ha assunto contorni ancora più gravi alla luce degli ulteriori comportamenti violenti attribuiti agli indagati. Gli agenti del Commissariato di Sulmona hanno infatti documentato anche il lancio di fumogeni all’interno dello stadio e il danneggiamento di muri nei pressi del casello autostradale, imbrattati con scritte.
Alla luce di questi elementi, la polizia ha richiesto l’emissione del Daspo (il divieto di accesso alle manifestazioni sportive) nei confronti dei sei tifosi, che sono difesi dall’avvocato Fiorenzo Cieri. Durante gli interrogatori di garanzia, gli indagati hanno respinto ogni addebito, negando di aver partecipato all’aggressione o di aver avuto intenti razzisti.
La procura ha ora chiuso l’inchiesta. Nei prossimi giorni potrebbero essere decisi ulteriori provvedimenti, in attesa dell’eventuale rinvio a giudizio.