L’ingegnere Cicchiello certifica la solidità della struttura, ma raccomanda interventi entro 24 mesi
CHIETI – Una struttura stabile, che ha resistito ai terremoti degli ultimi decenni, ma che necessita comunque di un adeguamento sismico per garantire piena sicurezza. È questo, in sintesi, il verdetto della perizia tecnica sul Corpo F dell’ospedale di Chieti, redatta dall’ingegnere Pierpaolo Cicchiello, specialista in diagnostica strutturale e tecniche antisismiche non convenzionali.
L’analisi, commissionata dal direttore generale della Asl, Mauro Palmieri, ha preso in esame una vasta documentazione, inclusa la storia sismica del territorio e le verifiche precedenti, risalenti al 2011, che avevano evidenziato criticità. Oggi, però, la situazione appare diversa: secondo Cicchiello, “le strutture sono ben conservate, prive di fessure significative e non hanno riportato danni a seguito degli eventi sismici verificatisi negli anni”.
Il fabbricato, dunque, può essere riutilizzato per la funzione originaria di degenza, purché non venga sovraccaricato oltre i limiti previsti. Tuttavia, la vulnerabilità sismica resta un nodo da sciogliere. “È necessaria un’azione di miglioramento entro 24 mesi – si legge nella relazione – per colmare l’attuale debole capacità di risposta sismica, che è ridotta ma non nulla, come dimostrato dalla resistenza agli eventi passati”.
Ora tocca alla Direzione strategica della Asl riorganizzare gli spazi: il Corpo F, svuotato nel tempo per precauzione, potrà tornare ad accogliere attività ospedaliere che finora hanno sofferto per la mancanza di ambienti adeguati, in attesa del ritorno alla piena operatività del Corpo C.
Sul fronte dei lavori di adeguamento, Palmieri ha delineato un approccio innovativo: “Puntiamo a interventi dall’esterno, che non interferiscano con l’operatività interna. Parliamo di esoscheletri, torri dissipative o smorzatori attivi: sistemi che proteggono la struttura originale senza cantieri invasivi”.