Per il primo cittadino il Tar ha annullato il voto in base agli errori commessi dai Presidenti di sezione durante il conteggio, ritenendoli sostanziali e ribadisce: “Il riconteggio ha confermato la mia vittoria al primo turno”
PESCARA – Il sindaco Carlo Masci si appellerà al Consiglio di Stato. Dopo la sentenza del Tar, che di fatto ha annullato le elezioni amministrative del 2024, non si è fatta attendere la reazione del primo cittadino che in una nota ufficiale ha contestato le motivazioni della sentenza. «Prendo atto della sentenza del Tar di Pescara, che ha annullato le elezioni in 27 sezioni per errori formali dei Presidenti di seggio», esordisce nella nota il primo cittadino. «A una prima lettura – sottolinea – la sentenza appare travisare fatti e numeri, è distorta nelle motivazioni, errata nelle conclusioni, ma soprattutto non rispettosa della volontà popolare».
In particolare, Masci contesta l’impatto attribuito dal tribunale a quelli che definisce «meri errori di verbalizzazione», amplificati «a dismisura» e considerati dal Tar come elementi sostanziali per annullare il voto. «Il riconteggio ha confermato la mia vittoria al primo turno con 494 voti in più del 50%, frutto di un successo pieno in 163 sezioni su 170, ovvero oltre il 95% del totale», spiega.
Secondo il sindaco, la sentenza rischia di aprire un precedente pericoloso. «Se dovesse passare il ragionamento fatto dal Tar – afferma – tutte le elezioni italiane dovrebbero essere annullate, perché non contano più i voti espressi dai cittadini, ma gli errori dei Presidenti di seggio, che ci sono sempre in ogni elezione e successivamente al voto».
È per queste ragioni che Masci ricorrerà al Consiglio di Stato, nella convinzione che «debba prevalere il voto sostanziale dei cittadini rispetto agli errori formali». Nel frattempo, come stabilito dal Tar, il sindaco continuerà a ricoprire il proprio incarico, seppur limitato all’ordinaria amministrazione e agli atti urgenti e indifferibili.