L’opera è da sempre contestata per i gravi impatti ambientali e la vulnerabilità sismica del territorio attraversato. Pietrucci (Pd): “Questa risoluzione può diventare il granello che rompe l’ingranaggio di un’infrastruttura antistorica e inutile”
L’AQUILA – L’Abruzzo esprime la propria contrarietà al progetto del gasdotto Snam “Linea Adriatica”, e lo fa con un atto politico forte e trasversale. La Commissione Ambiente del Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la risoluzione presentata dal consigliere del Partito democratico, Pierpaolo Pietrucci, che impegna la Giunta regionale a “sostenere in tutte le sedi istituzionali, la posizione di assoluta contrarietà della Regione Abruzzo al progetto ‘Linea Adriatica’”. Un voto condiviso, che unisce maggioranza e opposizione in una delle battaglie ambientali e territoriali più accese degli ultimi anni.
Il gasdotto “Linea Adriatica”, promosso da Snam, è progettato per trasportare gas naturale dal Sud al Nord Italia, partendo dalla Puglia, attraversando l’Abruzzo e arrivando in Emilia-Romagna. È proprio il tratto abruzzese, in particolare quello che interessa il territorio montano della provincia dell’Aquila, ad aver sollevato, fin dalla sua progettazione, forti perplessità da parte di amministrazioni locali, cittadini e comitati. Le criticità principali riguardano la fragilità sismica delle aree interessate, l’impatto ambientale e paesaggistico e i rischi per la sicurezza.
La zona attraversata dal tracciato è classificata come ad alta sismicità, con la presenza di faglie attive e dissesti idrogeologici, e richiede attenzioni particolari dal punto di vista della sicurezza. A ciò si aggiungono i potenziali danni ambientali: l’opera prevede l’apertura di vaste fasce di cantiere, l’abbattimento di milioni di alberi, l’attraversamento di aree boschive, tartufaie e habitat naturali di pregio. Un impatto rilevante, che ha alimentato le proteste e le richieste di approfondimento tecnico e giuridico, anche rispetto alla validità delle autorizzazioni ambientali e alla necessità di aggiornare le valutazioni in base ai nuovi standard sismici.
Piena soddisfazione è stata espressa dal consigliere dem Pierpaolo Pietrucci:
“Ritengo che questa risoluzione possa diventare, dopo anni di battaglie – dichiara Pietrucci – il granello che rompe l’ingranaggio di una infrastruttura antistorica e inutile che spendere miliardi di euro all’Italia e all’Europa e i cui costi saranno pagati negli anni a venire dai cittadini. Ringrazio il presidente della Commissione Ambiente, Emiliano di Matteo, che in queste settimane ha tenuto il dialogo sempre alto e libero dai lacci della politica, dimostrando coraggio, una leale propensione al confronto e la coerenza di esprimere le stesse posizioni già assunte nel 2009 con il governo Chiodi. Io ebbi il coraggio negli anni di schierarmi contro i governi del Pd che non prendevano una netta posizione di contrarietà alla realizzazione dell’Opera”.
“Apprezzo molto l’atteggiamento del Presidente Di Matteo come quello di tutti i membri della Commissione sia di minoranza ma anche di maggioranza hanno dimostrato coraggio e grande capacità di ascolto delle istanze che provenivano dai territori sopratutto dai tanti giovani che sono stati auditi. Sono state diverse le riunioni di commissione che hanno espresso contenuti di alto profilo tecnico e politico sempre volte alla contrarietà dell’Opera. Intendo infine ringraziare il Comitato No SNAM e uno su tutti il “gigante”, straordinario, infaticabile Mario Pizzola, autentico motore di resistenza di questa battaglia ventennale, Legambiente, tutte le associazioni Ambientaliste, la comunità e l’ADUC di Paganica, i consiglieri comunali delle minoranze al Comune dell’Aquila, i sindaci, i tanti giovani a cominciare dallo studente Emanuele Amadio la cui esposizione e l’alto livello dei contenuti espressi in Commissione Ambiente, hanno profondamente colpito e fatto presa sui commissari”.
“Mi duole constatare come la SNAM, – prosegue – sempre inviata alla discussione dallo stesso Presidente Di Matteo, come accaduto a me quando ero presidente della Commissione dal 2014 al 2019, abbia preferito ancora una volta essere assente”.
“Adesso serve grande unità, assunzione di responsabilità e soprattutto serve metterci tutti al lavoro per dare seguito tecnicamente e politicamente quanto previsto nelle prescrizioni contenute nella risoluzione. Affidiamo al presidente di Regione Abruzzo, a tutti i volenterosi consiglieri regionali e ai parlamentari dell’Abruzzo e agli europarlamentari che già si stanno mobilitando a partire dall’Onorevole Annalisa Corrado, la speranza di salvare le aree interne dell’Abruzzo ma soprattutto il risparmio di tantissimi soldi pubblici per un’opera la cui inutilità è sancita dalla storia e dal futuro che è già iniziato”, conclude Pietrucci.