Il consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci annuncia una Risoluzione per chiedere la cancellazione del presunto via libera all’abbattimento di oltre 27 mila uccelli, parlando di “cultura della morte” e di “odio per la vita”. L’assessore leghista Emanuele Imprudente smentisce categoricamente: “È una notizia falsa, mai previsto nulla del genere”. E rilancia: “In Consiglio zero proposte di legge. Pietrucci esiste solo se fa polemica”
L’AQUILA – Si è aperto un nuovo fronte di scontro politico tra il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci ed il vicepresidente della Giunta regionale, Emanuele Imprudente, in merito alla presunta autorizzazione da parte dell’Esecutivo all’abbattimento di oltre 27 mila uccelli. Al centro della contesa, non solo visioni opposte sulla gestione faunistica, ma anche accuse incrociate, attacchi personali e un’escalation verbale che ha superato i confini del merito per divenire duello politico a tutto campo.
A dare il via alla polemica è stato Pietrucci, che ha annunciato la presentazione di una Risoluzione in Consiglio regionale per chiedere la cancellazione della misura:
“La questione di dare la possibilità di ammazzare oltre 27 mila uccellini, decisa dalla Giunta regionale su iniziativa dell’assessore Emanuele Imprudente, sarà oggetto di una mia Risoluzione in Consiglio Regionale per la sua cancellazione”, dichiara Pietrucci.
Dal canto suo, Imprudente ha replicato piccato, smentendo la notizia circa l’esistenza di provvedimenti che autorizzino l’uccisione di uccelli, bollata come fake news.
“È una notizia falsa – ha dichiarato il vicepresidente – la possibilità che in Abruzzo si possano cacciare gli 27 mila uccellini citati. Il sottoscritto non lo ha assolutamente voluto, non lo ha assolutamente richiesto (ad ISPRA), non lo ha assolutamente considerato, e la Regione Abruzzo non lo ha assolutamente approvato, come si evince dal calendario venatorio vigente”.
Insomma un botta e risposta al vetriolo, l’ennesimo innescatosi tra i due nel corso di queste ultime settimane, scaturito dalle dichiarazioni del consigliere regionale del Partito democratico, giunte nel primo pomeriggio. Un affondo, che va oltre la contestazione amministrativa, e che chiama in causa questioni etiche e culturali:
“Questo sento fortemente di dover fare – scrive in una nota Pierpaolo Pietrucci – per contrastare un cinismo e un odio per la vita nelle sue forme più belle, che spalancano le porte a una cultura della morte insopportabile sia dal punto di vista etico, che culturale. L’assessore all’agricoltura, ai Parchi e alla caccia Emanuele Imprudente, non è nuovo a queste iniziative che prevedono di uccidere qualsiasi essere del regno animale si muova sulla terra o in cielo. Stoppato già una volta dalla Corte Costituzionale sul ‘taglio’ del Parco Sirente-Velino, fermato dalla giustizia amministrativa sulla decisione di condannare a morte 496 cervi tra cui 142 cerbiatti, ora si è accanito sugli uccellini. Come se quegli esseri meravigliosi impediscano lo sviluppo economico del settore agricolo. Qui la questione non è di natura partitica o di visione politica, ma umana. Quando nascono bambini, nelle loro culle troviamo appesi uccelletti, farfalle, bambi e orsetti con cui rendere gioiosa e felice l’infanzia. Lo stesso dicasi per gli asili e le scuole primarie. In ogni corridoio troviamo appesi disegnini con animali. La didattica fin dai primi vagiti cerca di educare al metodo montessoriano dell’amore per la vita in tutte le sue forme, animali e vegetali. Ed ecco che queste scelte di dare voce solo alle doppiette, ribalta il concetto. Infine, dal punto di vista legislativo, a livello europeo vige la normativa di salvaguardia dell’avifauna. L’assessore Imprudente forse non la conosce. La sfogli, o chieda lumi agli insegnanti degli asili nido o delle scuole primarie. Scoprirà un mondo pieno di uccellini che svolazzano e di cervi e cerbiatti che rendono bellissime e vive le nostre montagne”.
Non è tardata ad arrivare la replica piccata dell’assessore Imprudente, che ha negato l’esistenza della misura denunciata da Pietrucci e rilanciato con un attacco frontale sul piano politico:
“Sorprende la toccante sensibilità d’animo, l’afflato quasi mistico nei confronti del creato, da novello San Francesco, nonché la purezza di spirito, che addirittura richiama quella della prima infanzia, del consigliere Pietrucci. Nel suo post sul ‘cultore di morte’ Imprudente, ciò che però sorprende ancor di più è che, evidentemente sfiancato da anni di inconsistente attività consiliare, cui teoricamente sarebbe stato destinato dagli elettori aquilani ed abruzzesi, il consigliere Pietrucci non trova neanche il tempo, o la voglia, di aprire un documento ufficiale che è pubblico e leggere, sfogliare, dare un’occhiata al volo a qualche pagina di calendario venatorio approvato dalla Regione Abruzzo: non esiste, infatti, traccia di quanto da lui denunciato! È inventato di sana pianta”.
Imprudente nega categoricamente l’intenzione o l’esistenza di provvedimenti che autorizzino l’uccisione degli uccelli citati, definendo la notizia come una “falsa polemica”:
“Lo ribadisco: è una notizia falsa la possibilità che in Abruzzo si possano cacciare i 27.000 uccellini citati. Il sottoscritto non lo ha assolutamente voluto, non lo ha assolutamente richiesto (ad ISPRA), non lo ha assolutamente considerato, e la Regione Abruzzo non lo ha assolutamente approvato, come si evince dal calendario venatorio vigente. Probabilmente il consigliere Pietrucci, come al solito, non sa nemmeno con quale atto amministrativo si autorizzerebbe tale caccia e non sa, forse, neanche dove reperirlo.
O non è una svista? Ma una strategia bella e chiara perché quando non si ha nulla da dire e ancora meno da fare, l’unico modo per emergere è seminare tensione sociale, agitare le acque, creare il nemico di turno e salire sul pulpito indignato? La verità è che senza polemica il consigliere Pietrucci non esiste”.
L’assessore passa poi a elencare risultati amministrativi e dati economici a sostegno del proprio operato, in particolare nel campo agricolo e ambientale, per rafforzare la contrapposizione:
“Nel luogo deputato ad incidere sulla vita dei suoi concittadini, cioè il Consiglio regionale dove è stato eletto, in questa legislatura il consigliere Pietrucci ha presentato… zero proposte di legge.
Per la verità, ha aggiunto la sua firma a proposte di altri consiglieri, ma ce ne fosse una sul suo territorio: Borsacchio a Roseto, lago di Bomba nel chietino ed un’altra che mirerebbe a ‘valorizzare le piccole produzioni locali agroalimentari di origine contadina’ ma… senza prevedere un euro e dal 2026!”.
Poi l’affondo finale:
“Immagino si abbia il bisogno di ‘tituli’ per accreditare una candidatura a sindaco dell’Aquila, per avere finalmente la responsabilità di governare che non si è mai avuta. Ci piacerebbe vederlo per una volta dall’altra parte.
Anzi no, preferiamo continuare a sentirlo cantare ‘Bella ciao’ e ad essere bersagliati dalle sue ‘competenti’ chiacchiere, che lasciarlo demolire ciò che con fatica, dedizione e passione, in silenzio, abbiamo costruito in questi anni”.