Strada Parco, il Comitato: “La fideiussione da 50mila euro al mese è irricevibile”

20 Giugno 2025
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Il Comitato Strada Parco Bene Comune contesta la clausola fideiussoria nella sentenza del Consiglio di Stato, definendola ingiusta e insostenibile. Ribadita la propria legittimità ad agire, il Comitato annuncia nuove valutazioni legali

PESCARA – Il Comitato Strada Parco Bene Comune definisce “semplicemente irricevibile” la richiesta di una fideiussione mensile da 50mila euro, senza una scadenza certa, da versare a beneficio di TUA SpA. Una somma richiesta come garanzia per eventuali danni derivanti dal “mancato insediamento temporaneo di bus elettrici in via sperimentale”.

Dopo il pronunciamento odierno del Consiglio di Stato, il Comitato interviene con una nota dura in cui chiarisce il proprio ruolo: “Siamo un’iniziativa autonoma, indipendente, pluralista, apartitica e volontaria, senza scopo di lucro e priva di autonomia patrimoniale. Il Consiglio di Stato, così come il TAR, ha riconosciuto la nostra piena legittimazione ad agire in giudizio e a vigilare sull’uso corretto del denaro pubblico”.

Secondo il Comitato, è “ingiusto” attribuire ai cittadini che si mobilitano per la trasparenza la responsabilità di eventuali ritardi, inquinamento atmosferico o mancati introiti nella vendita dei titoli di viaggio da parte della società di trasporto. “È la stessa Tua SpA – si legge – che ha instradato arbitrariamente la linea V1 senza aver superato i necessari collaudi da parte dell’autorità competente”.

L’organizzazione annuncia che si riserva di valutare, tramite i propri legali, “ogni possibile strategia processuale extra fideiussoria”. Inoltre, il Comitato sottolinea che la fideiussione verrebbe incassata solo in caso di sconfitta in giudizio, un’ipotesi che ritiene molto poco probabile, visto che i collaudi necessari da parte di Ansfisa sono ancora in corso e servono per far partire il filobus entro la fine dell’anno.

Infine, il Comitato osserva con amarezza che il mancato deposito della fideiussione potrebbe portare alla decadenza della sospensiva disposta in sede cautelare, consentendo a Tua SpA di reinstradare il servizio in anticipo rispetto alla scadenza prevista. “Così tutti vissero felici e contenti – conclude il Comitato –. Giustizia è fatta”.

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