Conduceva quotidianamente le pecore al pascolo per una retribuzione misera di appena 3 euro l’ora, mentre viveva in un’abitazione degradata, priva delle più elementari condizioni igienico-sanitarie. Il Tribunale di Sulmona ha condannato il suo datore di lavoro
GORIANO SICOLI – Accompagnava ogni giorno le pecore al pascolo ricevendo una paga simbolica di 3 euro l’ora, e viveva in un alloggio fatiscente, privo dei requisiti minimi di igiene e dignità. Per questo il suo datore di lavoro, un imprenditore cinquantenne originario della provincia di Frosinone e residente a Sulmona, è stato condannato dal Tribunale di Sulmona a un anno e tre mesi di reclusione, una multa da 750 euro e al pagamento delle spese processuali.
I fatti risalgono al periodo tra il 2017 e il 2018, quando il giovane pastore, originario della Guinea, fu fermato dai carabinieri della stazione di Goriano Sicoli nel corso di un normale controllo. Le dichiarazioni rilasciate in caserma portarono all’apertura di un’inchiesta da parte della Procura della Repubblica di Sulmona, che ha poi contestato al datore di lavoro i reati di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
La sentenza, pronunciata dalla giudice Francesca Pinacchio, rappresenta un segnale importante nella lotta contro lo sfruttamento delle persone vulnerabili nel settore dell’allevamento e sottolinea l’urgenza di un maggiore monitoraggio delle condizioni di lavoro nelle aree interne del Paese.