“Riapri – Amo il Gran Sasso Teramano”: il 22 giugno sit-in a Prati di Tivo per il futuro della montagna

16 Giugno 2025
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Il Sindaco di Pietracamela, Antonio Villani: «Non possiamo aspettare altri 3 mesi sospesi, in cui non si può fare una programmazione della stagione estiva, né tanto meno di quella invernale»

PIETRACAMELA – “Riapri – Amo il Gran Sasso Teramano” è lo slogan che guiderà il sit-in che si terrà il 22 giugno a Prati di Tivo, con lo scopo di continuare a puntare i riflettori sulla vicenda che interessa da anni gli impianti di Pietracamela e Fano Adriano. Nelle ultime settimane, dopo che il Tribunale di primo grado ha restituito le strutture alla Gst e alla Provincia di Teramo, il ricorso presentato dal precedente gestore Marco Finori ha dato il via al giudizio in secondo grado: la Corte d’Appello, in attesa dell’udienza che si terrà a settembre, ha sospeso la sentenza restituendo di fatto la gestione proprio a Finori. È per questo che il Sindaco di Pietracamela, Antonio Villani, ha convocato il sit-in, considerando che è ormai impossibile definire una programmazione per la stagione estiva ed è sempre più un’utopia pensare a quella invernale.

«Le sentenze si accettano nel bene e nel male. Quello che però non quadra è la data dell’udienza di merito, fissata per settembre prossimo», scrive Villani. «La nostra comunità non può permettersi di aspettare altri 3 mesi sospesi, in cui non si può fare una programmazione della stagione estiva, ormai iniziata, né tanto meno di quella invernale». Tra le criticità, anche il ruolo della Finori srl e le responsabilità su manutenzioni e gestione: «A chi spetta occuparsi degli impianti? Alberghi e ristoranti chiusi, programmazione bloccata e senso di abbandono e disperazione: meritiamo delle risposte».

«Il 22 Giugno alle ore 10.00 nel piazzale dei Prati di Tivo, terremo un sit-in. L’obiettivo è chiaro, ma è anche un invito ad anticipare l’udienza di merito da parte del tribunale di L’Aquila per definire una volta per tutte questa situazione in modo da capire chi deve fare cosa. Qualcuno ci deve dire se siamo destinati all’estinzione o se abbiamo ancora un futuro. Chiunque vorrà unirsi alla nostra manifestazione sarà bene accetto. Dimostriamo a tutti che il nostro Gran Sasso non può morire nell’inedia più totale».

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