Pescarese di origine e toscano di adozione, conviveva con il Parkinson da 17 anni: Daniele Pieroni si è spento il 17 maggio attraverso il suicidio assistito che in Toscana è legale dallo scorso febbraio
SIENA – Era nato a Pescara nel 1961 Daniele Pieroni, il primo caso di suicidio assistito in Toscana, dopo l’entrata in vigore della Legge Regionale che da febbraio 2025 ne regola tempi e modi. Lo ha fatto in casa sua, a Chiusi, in provincia di Siena, il 17 maggio scorso, iniettandosi autonomamente il farmaco letale che dopo 17 anni ha posto fine al Parkinson, che lo costringeva a vivere con la PEG (Gastrostomia Endoscopica Percutanea) per 21 ore al giorno.
Scrittore, saggista e musicista amatoriale aveva vissuto a lungo a Roma, dove si era trasferito da bambino. Nella capitale ha trascorso gran parte della sua vita, lavorando per circa quarant’anni come autore, intellettuale e collaboratore di radio, giornali e università. Era un autore prolifico: il suo esordio risale al 1984 con Scritti, cui seguirono raccolte poetiche, opere in prosa, saggi, libretti d’opera. Era anche violoncellista per passione e studioso di musica. Ha co-diretto la rivista Ritmica dell’Università La Sapienza di Roma, collaborato con importanti testate e ottenuto riconoscimenti prestigiosi come il premio Erato-Farnesina del Ministero degli Esteri (1997) e il “Montale Fuori di Casa” per la sezione Poesia e Musica (2021).
Il suo è stato un addio consapevole, preceduto da un lungo percorso personale, culminato nella decisione, il 31 agosto scorso, di fare richiesta di suicidio assistito all’azienda sanitaria regionale toscana, che l’ha accettata. Daniele è stato affiancato dall’associazione Luca Coscioni che lo ha assistito fino all’ultimo momento, come riporta in un messaggio sui social, «Accanto a sé, Daniele ha voluto i suoi famigliari, le persone che si sono prese cura di lui, i medici dell’ASL e Felicetta Maltese dell’Associazione Luca Coscioni».
«Intanto – continua il post dell’associazione – il Governo sta cercando di bloccare le leggi regionali con la proposta di istituire un comitato etico nazionale di nomina governativa. “L’impugnazione del Governo Meloni è una scelta ideologica e priva di fondamento giuridico, che ostacola un diritto già riconosciuto”, hanno dichiarato Marco Cappato e Filomena Gallo, rispettivamente Tesoriere e Segretaria Nazionale dell’Associazione Luca Coscioni. Intanto, troppe persone continuano a soffrire o a emigrare per morire con dignità. Invitiamo tutte le Regioni ad agire per garantire la libertà e il rispetto delle volontà delle persone”».