Variazione di bilancio da 3 milioni: il Consiglio comunale di Pescara la approva, ma non senza polemiche

10 Giugno 2025
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17 voti favorevoli e 7 contrari per la variazione di bilancio da 3 milioni di euro, destinata a ripristinare fondi per cultura, servizi e digitalizzazione. Approvati due emendamenti su scuolabus e servizio veterinario sociale, respinto quello sui trattamenti fitosanitari. La seduta odierna è stata segnata da tensioni, con il consigliere Pettinari in polemica per l’inammissibilità dei suoi emendamenti

PESCARA – Il Consiglio comunale di Pescara approva con 17 voti favorevoli e 7 contrari la delibera numero 63 che si riferisce alla variazione di bilancio discussa oggi pomeriggio nella sala consiliare del Municipio. Una variazione importante, che gira attorno ai 3 milioni di euro, che come riportato dall’assessore al Bilancio Eugenio Seccia, nella seduta precedente del 5 giugno, serviranno al «ripristino del programma del bilancio, in quanto le risorse erano state prestate ad attività condivise dal consiglio». In particolare la variazione servirà a restituire quindi soldi ad alcuni capitoli di bilancio “sotratti” per sopperire alle richieste del Consiglio precedentemente accordate. Tra i campi rimpinguati figurano cultura e manifestazioni, rimborsi di tributi pagati erroneamente, arredi pubblici e digitalizzazione, come già previsto dalla «linea di mandato dell’amministrazione», specifica Seccia.

La seduta di oggi ha rappresentato un aggiornamento della scorsa riunione del Consiglio, organizzata per votare gli emendamenti presentati alla delibera 63 e il documento finale emendato. In particolare tre sono stati gli emendamenti proposti – due dei quali presentavano un subemendamento ciascuno –, da parte del Partito Democratico, del M5S e di Avs-Radici in Comune. Il primo chiedeva di dotare gli scuolabus di posti in più oltre il conducente e un accompagnatore, per poter permettere anche agli insegnanti di sostegno di partecipare alle gite scolastiche insieme ai propri alunni. Oltre questo, il consigliere Piero Giampietro ha palesato la richiesta agli uffici competenti di «puntualizzare le fonti di finanziamento» degli scuolabus e ha riportato ancora l’attenzione sul rispetto dell’obbligo di legge e quindi garantire il pulmino ai 50 bambini del comprensivo 9 che ne hanno fatto richiesta attraverso una raccolta firme interna.

Il secondo emendamento, esposto dal consigliere del M5S Paolo Sola ha chiesto, rivolgendosi in particolare all’assessore Massimiliano Pignoli, di «dare concretezza» al servizio veterinario sociale, che sulla carta, spiega Sola, è stato istituito ma ha bisogno di più risorse. Entrambi i primi due emendamenti e relativi sub, sono stati considerati ragionevoli anche dalla maggioranza e sono stati promossi da tutti i presenti.

Al contrario, l’emendamento proposto dalla consigliera Simona Barba (Avs-Radici in Comune), che chiedeva di prelevare 100mila euro dal capitolo grandi eventi e destinarli ai trattamenti fitosanitari a contrasto della cocciniglia, da cui molte piante in città sono state infettate e diverse risultano a rischio. Un intervento del sindaco ha chiarito che sono già stati messi a disposizione 200mila euro per lo stesso indirizzo e per tanto l’argomentazione portata in aula da Barba è decaduta, e i consiglieri che si sono espressi a favore sono stati solo 10.

La seduta è stata animata da un acceso diverbio tra il consigliere Domenico Pettinari e il presidente del Consiglio Gianni Santilli, il quale ha ritenuto i 20 emendamenti portati dal gruppo Pettinari Sindaco inammissibili in quanto “emulativi” e ripetitivi. La scelta del presidente Santilli non è affatto passata inosservata per Pettinari che l’ha definita «un atto di prepotenza» e a più riprese ha promesso azioni eclatanti nelle sedute future. Nel dettaglio, gli emendamenti portati da Pettinari e da lui stesso definiti “tagliola”, facevano riferimento allo sgombero degli occupanti abusivi e alle urgenze nelle case popolari della città.

Il Consiglio comunale di Pescara dopo la seduta di oggi si riaggiornerà il 19 giugno per discutere otto nuovi ordini del giorno.

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