Fondi europei, Marsilio replica alle opposizioni: “Abbiamo speso tutti i fondi, accuse demagogiche e prive di contenuto”

5 Giugno 2025
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Il presidente della Regione Marco Marsilio respinge le accuse delle opposizioni sul mancato utilizzo dei fondi europei, rivendicando la chiusura in overbooking della programmazione 2014–2020. Accusa il centrosinistra di diffondere dati falsi e individua nell’“Accordo Provenzano” la causa dei tagli subiti. Sulla programmazione 2021–2027 assicura: “I progetti sono in corso, fuori luogo valutare adesso”

L’AQUILA – Dopo l’attacco congiunto dei gruppi di opposizione in Consiglio regionale sull’uso dei fondi europei, arriva la replica del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, che smentisce i dati diffusi dai consiglieri del Patto per l’Abruzzo e rivendica i risultati della sua amministrazione nella gestione delle risorse UE.

In una nota, il governatore respinge le accuse definendole “demagogiche e prive di contenuto” sottolineando come l’Abruzzo abbia ottenuto la certificazione di spesa da parte della Commissione Europea per la programmazione 2014–2020.

“L’Abruzzo -ha dichiarato Marsilio – ha chiuso in overbooking sia la rendicontazione del FESR che quella del FSE della programmazione 14-20, come certificato dalla dottoressa Nadia Tempesta, rapporteur della Commissione Europea, nel corso del Comitato di sorveglianza del 30 novembre 2023. Significa che l’Europa ha certificato che abbiamo speso tutti i fondi ricevuti, e anche di più”.

Il presidente ha poi contestato la narrazione fornita dalle opposizioni, accusandole di diffondere consapevolmente informazioni errate:

“Ciclicamente – ha affermato – il centrosinistra torna con notizie false in relazione all’utilizzo dei fondi europei. L’elemento che prendono in considerazione per attaccare la nostra amministrazione è invece il vero e proprio furto compiuto dall’allora ministro Provenzano durante il Covid. Sono stati infatti sottratti all’Abruzzo e a tutte le regioni d’Italia, tra FSC e Fondi europei, centinaia di milioni di euro con la promessa di restituzione, promessa che non è stata mantenuta”.

Marsilio è poi tornato sull’Accordo Provenzano, firmato nel pieno della crisi sanitaria del 2020, sostenendo che la Regione, nonostante i tagli, riuscì a tutelare le infrastrutture programmate:

“Nei primi mesi del 2020 la dichiarazione dello stato di emergenza sanitaria aveva imposto la necessità di rispondere tempestivamente ai nuovi bisogni dovuti all’avanzata del Covid nel nostro Paese. In tale contesto la Regione Abruzzo ha sottoscritto con l’allora Ministro per il Sud il cosiddetto ‘Accordo Provenzano’ del 16 luglio 2020, per liberare risorse utili per l’emergenza Covid, riuscendo altresì a scongiurare il definanziamento di molte opere infrastrutturali strategiche sul territorio regionale, utilizzando tutti gli strumenti programmatici e finanziari disponibili”.

Guardando al ciclo 2021–2027, il presidente ha respinto con forza l’accusa di immobilismo, sostenendo che le responsabilità dei ritardi nella distribuzione dei fondi sono diffuse e risalenti nel tempo:

“Per quanto riguarda il ciclo di investimenti 21-27 le accuse del centrosinistra sono demagogiche e prive di contenuto. Voglio ricordare che né il ministro Provenzano né la ministra Carfagna avevano provveduto a distribuire i fondi 21-27, nonostante per anni avessero avuto la responsabilità di governare e quindi destinarli alle Regioni. Solo con l’allora ministro Fitto si è aperto il processo che ha portato successivamente alla sottoscrizione dell’accordo con il presidente Meloni nel febbraio 2024”.

Infine, Marsilio ha definito infondate le critiche sui fondi ancora non spesi, ricordando che il ciclo di programmazione è appena partito e durerà fino al 2027:

“La programmazione è in atto e le progettazioni sono in corso. Appare quindi fuori luogo, oggi, dare una valutazione su quanto è stato speso. Sicuramente da qui alla fine del ciclo, che supererà la data del 2027, sapremo portare avanti l’intera programmazione. Affermare oggi che non è stato speso un miliardo di euro non ha quindi senso, come avremmo potuto spenderlo in pochi mesi quando il programma è di sette anni?”

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