Il capogruppo del Pd in Consiglio regionale lancia l’allarme: “Quasi 240 milioni di disavanzo stimato per le Asl e altri 99 a carico della Regione”. Secondo Paolucci, la giunta Marsilio è responsabile di una “situazione catastrofica” che potrebbe portare ad un ulteriore inasprimento fiscale, alla riduzione dei servizi e al commissariamento del sistema sanitario regionale
L’AQUILA – “Una situazione non più grave, ma di emergenza, con il rischio di un nuovo aumento delle aliquote fiscali e di nuovi tagli draconiani anche ad altri settori della Regione, com’è accaduto nel 2024”. È l’allarme lanciato dal capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale, Silvio Paolucci, che in una nota fa il punto sui conti della sanità abruzzese alla luce dei dati relativi al primo trimestre 2025.
I numeri, ottenuti tramite accesso agli atti, indicherebbero un deficit tendenziale stimato a fine anno pari a circa 240 milioni di euro per le quattro Asl abruzzesi, con un ulteriore disavanzo di quasi 99 milioni a carico diretto della Regione.
“I numeri che arrivano dai conti della sanità regionale parlano chiarissimo – commenta Paolucci – e smentiscono il modello Marsilio: circa 240 milioni di euro quale deficit tendenziale a chiusura d’esercizio 2025 delle Asl, quasi cento milioni quello della Regione. Numeri – sostiene il capogruppo dem – che descrivono il fallimento totale di Marsilio e la destra sul fronte più importante delle competenze regionali”.
Una “situazione catastrofica”, secondo il consigliere Pd, che accusa la giunta regionale di inerzia e mancanza di programmazione: “Se non è inerzia, quella che ha portato a questo punto può essere solo incapacità di prendere qualsiasi seria iniziativa per fronteggiare sia il rientro del deficit e sia una programmazione accettabile della sanità anche sul fronte di prestazioni sanitarie e servizi”.
Paolucci avverte anche sui rischi imminenti: “I Ministeri chiedono una copertura anche per il 2025, in cifre almeno ulteriori 113 milioni e il programma operativo 2024/26 entro luglio che ad oggi non c’è, in quanto impossibile raggiungere il pareggio”.
E mette in guardia: “Non si può escludere che, se questa situazione non rientra, si arrivi persino al commissariamento, come denunciamo da mesi. Possibili proposte draconiane a partire dal comparto sanità sia sul blocco del turn over degli operatori sanitari sia sulla sospensione delle spese sui servizi legate a diverse commesse oltre ad una potenziale razionalizzazione della rete sanitaria, tradendo le promesse fatte in questi anni”.
“Questa la situazione in proiezione a fine 2025 in base al primo trimestre, se moltiplicassimo per 4 il valore del primo trimestre di quest’anno: per la Asl di Avezzano, Sulmona-L’Aquila la stima del deficit è di – 79,067.129 di euro; per la Asl di Lanciano, Vasto-Chieti è pari a – 51.923542 euro circa; – 45.597.718 per Pescara; – 61.085.381 per la Asl di Teramo. Totale Asl: – 237.673.772. Per un totale fra il debito delle Asl e la quota della GSA per un totale a carico della Regione la stima arriva a – 98.889.623 euro come disavanzo tendenziale complessivo”.
“Un quadro di cui non andare affatto fieri, anzi – continua Paolucci –. Questo sarebbe il modello da esportare nel meraviglioso mondo di Marsilio e la destra, che stanno nuovamente nascondendo la verità agli abruzzesi, esponendoli, dopo nemmeno due mesi dall’aumento delle tasse, ad altri sacrifici. Un carico – conclude – che non è opera di altri, come si sta cercando di far passare e che non succede a tutte le regioni, ma che si incasella nella mancanza di efficacia ed efficienza e, soprattutto, di investimenti e visione sulla sanità regionale come ripetuto dal presidente in tutti i suoi quasi sette anni di governo”.