Inchiesta su presunta lottizzazione abusiva a Francavilla, spuntano otto appartamenti nei sottotetti

31 Maggio 2025
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Nell’ambito dell’inchiesta sui presunti abusi edilizi a Francavilla al Mare, la Procura di Chieti contesta la trasformazione di otto sottotetti in appartamenti autonomi. Secondo gli inquirenti, l’intervento avrebbe generato volumetrie illecite e superato i limiti di altezza

FRANCAVILLA AL MARE – L’inchiesta della Procura di Chieti sulla presunta lottizzazione abusiva lungo il litorale di Francavilla al Mare si arricchisce di ulteriori dettagli: tra le irregolarità accertate dagli inquirenti spicca la realizzazione, ritenuta illecita, di locali sottotetto in otto appartamenti autonomi. L’intervento riguarda due palazzine realizzate su un’area dove un tempo sorgeva la cosiddetta villa moresca, (identificata come comparto 15G – zona A2) per un totale di 24 unità immobiliari.

Secondo quanto riportato nell’atto di chiusura delle indagini preliminari, i locali in questione, formalmente classificati come vani accessori destinati a sgombero, sono stati trasformati in alloggi dotati di impianti autonomi, servizi e suddivisioni interne. A giudizio della Procura, la modifica ha generato una volumetria aggiuntiva non autorizzata pari a 1.337,46 metri cubi, in violazione delle norme urbanistiche e del regolamento edilizio comunale, che non consente simili modifiche.

Queste opere, si legge nel documento, avrebbero concorso a configurare il reato di lottizzazione abusiva, aggravato dalla presenza di ulteriori irregolarità sul piano volumetrico e dell’altezza della struttura. Gli edifici, infatti, avrebbero raggiunto 10,8 metri, superando il limite massimo consentito di 7,5 metri per l’area di intervento.

Tra gli indagati per il comparto 15G figurano diversi dipendenti pubblici, professionisti ed imprenditori, tra cui: Roberto Olivieri (dirigente del settore tecnico), Graziano Cialfi (responsabile del procedimento), Giuseppe Paolini (tecnico istruttore), Ivo Accili (legale rappresentante della Maestrale s.r.l. e direttore dei lavori), Carlo Matricardi ed Emidio Iacone (progettisti).

A questi si aggiungono Luca Di Matteo, Massimo Di Giampaolo e Ivan Pellegrini (rappresentanti della società Maestrale in varie fasi), oltre al notaio Giovanni De Matteis, coinvolto nella stipula della convenzione urbanistica del 2021 che, secondo l’accusa, avrebbe attribuito alla Maestrale cubature su aree già pubbliche o non legittimamente cedibili.

Nella ricostruzione della Procura si legge inoltre che alcuni degli otto appartamenti ricavati nei sottotetti erano già stati promessi in vendita, come risulterebbe da preliminari sottoscritti con due compratori. Un elemento che, secondo gli investigatori, conferma l’intenzione di rendere abitabili in modo stabile spazi che avrebbero dovuto rimanere pertinenze non residenziali.

La posizione dei 14 indagati sarà ora valutata alla luce delle memorie difensive e delle eventuali richieste che potranno essere presentate nelle prossime settimane. Tutti i fatti contestati sono oggetto di indagine preliminare, coordinata dal pubblico ministero Giancarlo Ciani, e dovranno essere verificati nelle sedi opportunee.

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