Una situazione, a detta dei componenti, ereditata dalla precedente gestione. Emergenza nelle aree interne
CHIETI – Una bocciatura netta, accompagnata da toni di forte preoccupazione. È questo l’esito del Comitato ristretto dei sindaci sulla situazione economico-finanziaria della Asl 2 Lanciano-Vasto-Chieti, riunitosi oggi pomeriggio per esprimere il proprio parere sul bilancio dell’azienda sanitaria. Un verdetto negativo, che getta nuove ombre sulla gestione della sanità nel territorio e sul futuro dell’assistenza pubblica in Abruzzo.
Il giudizio, puntualizzano fin da subito i cinque primi cittadini che compongono il Comitato – Diego Ferrara (Chieti), Giulio Borrelli (Atessa), Francesco Menna (Vasto), Massimo Tiberini (Casoli) e Agostino Chieffo (Gissi) – non è un attacco all’attuale direttore generale Mauro Palmieri, in carica da pochi mesi, ma piuttosto il risultato di una gestione pregressa, riconducibile al suo predecessore Thomas Schael.
“Palmieri ha ereditato una situazione critica, con un’impostazione strutturale già tracciata – chiarisce il presidente Ferrara –. Con lui il dialogo è iniziato con disponibilità e spirito di collaborazione, ma non potevamo esprimere un parere diverso alla luce dei dati e delle prospettive”.
Il cuore delle criticità è rappresentato da un disavanzo che continua a crescere: circa sei milioni di euro in più rispetto all’anno precedente, confermando un trend che gli stessi sindaci definiscono “pauroso” e ormai strutturale. “Lo aveva ammesso anche l’ex DG Schael, prima di lasciare il suo incarico”, ricordano.
Una voragine economica che, secondo gli amministratori locali, ha conseguenze dirette sui servizi: si traduce in tagli alle prestazioni, allungamento delle liste d’attesa, aumento della mobilità passiva – ossia i pazienti che si rivolgono ad altre regioni per ricevere cure adeguate – e in un incremento delle tasse regionali a carico dei cittadini.
Ulteriore fonte di allarme è la riorganizzazione del sistema di emergenza-urgenza, in particolare nelle zone interne. La sostituzione delle ambulanze con medico a bordo con auto medicalizzate, che non prevedono la presenza di personale sanitario specializzato, desta forti perplessità. “Una soluzione inadeguata per territori lontani dai presidi ospedalieri, che rischia di compromettere gravemente l’efficacia degli interventi”, sottolineano i sindaci. Il loro giudizio è netto: “Quella che stiamo vivendo è forse una delle peggiori stagioni della sanità abruzzese degli ultimi decenni”.