Vincenzo Leva è stato trovato senza vita nel suo appartamento di via Pietra Grossa. Il decesso risalirebbe a circa tre mesi fa. A lanciare l’allarme sono stati i vicini, insospettiti dalla sua prolungata assenza. Nessun segno di effrazione: gli inquirenti ipotizzano una morte per cause naturali. Disposta l’ispezione cadaverica
CHIETI – Tre mesi senza che nessuno si accorgesse della sua assenza. Tre mesi in cui la sua casa è rimasta chiusa, immersa in un silenzio rotto solo ieri dalla macabra scoperta. Vincenzo Leva, 66 anni, è stato trovato morto nel suo appartamento di via Pietra Grossa, al civico 24. Il suo corpo, ormai in stato di mummificazione, racconta una storia di solitudine, di una vita spenta senza che nessuno se ne accorgesse davvero, fino a quando il tempo e il silenzio non hanno rivelato il suo destino.
L’allarme è scattato solo quando i vicini, insospettiti dal lungo periodo senza sue notizie, hanno chiamato il figlio, il quale ha poi avvertito la polizia. Quando gli agenti della Squadra Volante sono arrivati sul posto, hanno raccolto le testimonianze dei residenti, che hanno riferito di non vedere l’uomo da prima di Natale. Così è stato richiesto l’intervento dei vigili del fuoco per forzare l’ingresso, prontamente arrivati del vicino comando provinciale di via Masci.
Una volta dentro casa, la scoperta: Vincenzo Leva era riverso sul divano, il suo corpo ormai quasi mummificato. Nessun segno di effrazione, nessun elemento che faccia pensare a una morte violenta. Gli investigatori ipotizzano un decesso per cause naturali, avvenuto nel silenzio di un appartamento che per mesi è rimasto muto testimone della sua assenza.
Del caso è stato informato il sostituto procuratore di turno, Lucia Anna Campo, che ha disposto il trasferimento della salma all’obitorio dell’ospedale Santissima Annunziata per un’ispezione cadaverica. A eseguirla sarà il medico legale Pietro Falco, che dovrà confermare la causa della morte prima che il corpo possa essere restituito ai familiari per i funerali.
